A Superga salta la stagione estiva – La Stampa

A Superga salta la stagione estiva – La Stampa

Niente stagione estiva per Superga. E’ una strada in salita, non solo nella realtà, quella che conduce alla basilica. Non bastano migliaia di turisti ogni anno, che ne fanno uno dei luoghi più visitati a Torino, a rendere giustizia a questo luogo su cui sembra aleggiare una maledizione. Se tante sono state le promesse in questi anni, altrettanto lunga è la lista dei problemi e dei progetti mancati. L’ultimo è il programma estivo. Era il luglio dello scorso anno quando si parlò di Superga come terrazzo della città, luogo che, secondo Comune e Collina Po, avrebbe sostituito le Ogr come contenitore d’eventi e offerto una movida che non avrebbe disturbato i torinesi. S’era annunciato un fitto cartellone che, però, non arriverà.

Ci si è dovuti accontentare di una sola data, in occasione di San Giovanni: «Abbiamo tentato di creare un cartellone ma fare rete è difficile» spiega Ippolito Ostellino, direttore dell’Aree protette del Po e della Collina torinese, ente che gestisce il sito da un anno e mezzo. L’obiettivo, dunque, non è stato raggiunto e la maledizione vissuta per il parcheggio – promesso a gran voce per Italia 150 e arrivato con ritardo solo dopo – è di nuovo calata sulla basilica. Ci si è affidati a un’unica iniziativa, seppur corposa, «per dimostrare a chi non vuole collaborare come sia possibile fare un evento bello ma a costo zero» dice il direttore.

Ma a Superga la lista dei problemi è lunga. E’ il vicepresidente della Provincia Beppe Cerchio a stilare l’elenco: «I piloni votivi sono ammalorati e stanno cadendo a pezzi senza che la Soprintendenza intervenga. E poi c’è aria di degrado e smobilitazione, dopo che qualche mese fa ha chiuso l’ufficio postale, l’ultimo servizio che era rimasto sul territorio». La strada per arrivare alla basilica è poi in pessime condizioni: il degrado tocca il suo culmine al confine con Baldissero.

Un’asse viario su cui da tempo si discute anche per ciò che concerne la sicurezza, come avevano sollevato alcune interrogazioni del consigliere comunale Andrea Tronzano.

Poi c’è il problema dei ripetitori, per i quali da anni c’è una contesa in corso. Il risultato, tra sentenze e ricorsi, è che manca un piano di risanamento ambientale. «La situazione degenera, ci sono tante promesse per Superga, ma nessuno se ne cura. Si cerca di promuovere e le passeggiate quando alla partenza dei sentieri c’è l’amianto sui tetti delle case cantoniere» aggiunge il vicepresidente, che conclude mostrando il nuovo parcheggio: «Persino l’unica opera fatta in questi anni è stata studiata male: la domenica è il caos. Ci sono meno posti di prima». (C.Priante)

04.07.13_Stampa_Superga