Casa del Quartiere, un successo con qualche incomprensione – CittAgorà

Casa del Quartiere, un successo con qualche incomprensione – CittAgorà

La Casa del Quartiere Davvero, è difficile che tutti siano contenti. E quando si sottrae al degrado una struttura da tempo inutilizzata, trasformandola in un frequentato centro di aggregazione per il quartiere circostante, questo fatto di per sé positivo mostra subito, per alcuni, il proprio rovescio della medaglia. La Casa del Quartiere, ricavata nei vecchi bagni pubblici di via Oddino Morgari – citati anche da Natalia Ginzburg in Lessico familiare – è stata al centro di una seduta della I Commissione, presieduta da Alessandro Altamura.
La riunione ha preso spunto da un’interpellanza presentata all’inizio dell’estate dal capogruppo PdL Andrea Tronzano, che segnalava reiterate lamentele, da parte di residenti della zona, sul non rispetto degli orari da parte dei gestori: in sostanza, musica e schiamazzi fino a tarda ora. Circostanza recisamente negata dall’assessore Ilda Curti e dal presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, oltre che da Giulietta Alfieri e Roberto Arnaudo, presidente e direttore dell’Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario, della quale fanno parte 23 associazioni, oltre ad alcune parrocchie. Attività alla Casa del Quartiere

Il recupero dei bagni pubblici, chiusi una quindicina d’anni fa, è stato realizzato in parte con un contributo messo a disposizione dalla Fondazione Vodafone – tramite bando pubblico – per progetti di riqualificazione, in parte con fondi comunali. Ne è risultata, nel settembre scorso l’apertura della Casa del Quartiere, divenuta un frequentato punto di riferimento per la popolazione.
La Casa dispone di un servizio di ristorazione specializzato in “apericene”, ma ci sono soprattutto spazi per attività sociali e di servizio, tanto che, secondo i dati forniti in Commissione, nel primo anno di attività vi si sono svolti 130 eventi, più 91 feste per bambini, 98 riunioni e 73 fra corsi e stage. E sono attivi sportelli di servizio su lavoro, adolescenti, disagio giovanile, consulenze legali e altro.
Le diverse attività hanno coinvolto, in varia misura, 152 tra associazioni e gruppi spontanei. Le regole sul rumore, hanno sostenuto i responsabili dell’Agenzia, sono rigide: alla sera niente musica dal vivo e quella diffusa per altoparlante deve cessare alle 10. In un anno, solo cinque volte la Casa ha ospitato eventi occasionali in ore serali oltre le 22, tutti regolarmente autorizzati in deroga. In estate, le proiezioni cinematografiche sono sempre state interrotte alle 23. Anche il gioco del pallone è stato vietato e i gestori sono impegnati ad evitare che le chiacchiere degli avventori (il locale è autorizzato all’apertura sino a mezzanotte) superino un livello compatibile. “Non esiste una norma che impedisca alle persone di discorrere intorno a un tavolo. E quelli della Casa del Quartiere non sono certo orari da movida notturna” – ha commentato l’assessore Curti, sostenendo che la riqualificazione sociale di un quartiere dal passato difficile, come San Salvario, non può avvenire se non attraverso la fruizione da parte degli abitanti dei suoi spazi pubblici: un quartiere dormitorio, ha sottolineato, non è vivibile né tanto meno sicuro. I controlli effettuati dalla Polizia Municipale, piuttosto frequenti, non hanno mai rilevato infrazioni sanzionabili, ha spiegato Alfieri. Attività alla Casa del Quartiere
Le lamentele da parte dei residenti per musica ad alto volume ben oltre l’orario fissato dal regolamento, però, ci sono state, hanno ribadito il consigliere Tronzano e Roberto Gaudio, del Consiglio circoscrizionale. Poche, e talvolta riferite addirittura a giochi pomeridiani di bambini o a una festa di cittadini togolesi svoltasi sì al suono dei tamburi, ma tra le 18 e le 19, hanno ribattuto i responsabili dell’Agenzia San Salvario. I quali hanno poi invitato i consiglieri comunali a voler visitare la Casa, alla sera, per rendersi conto direttamente della situazione.
Il presidente Altamura, a sua volta, ha invitato a migliorare la comunicazione nei confronti dei residenti, con un costante coordinamento con la Circoscrizione e attente verifiche sulla situazione. “Il recupero sociale di una zona come San Salvario, che in passato ha avuto grossi problemi – ha concluso Altamura – deve essere sostenuto da tutti”.

Nelle foto: La Casa del Quartiere di via Oddino Morgari, sorta dai vecchi bagni pubblici.

Claudio Raffaelli