Casi Iren e Gtt, Fassino cede ai “ribelli” : si farà una verifica nella coalizione.
Mentre il consiglio comunale di Genova ha approvato la nuova governance di Iren, modificando la delibera sugli assetti industriali e mettendo in difficoltà Torino, la maggioranza di Fassino rischia di finire a brandelli. I “dissidenti” del Pd (e non solo) hanno provato a mettere sotto scacco il sindaco. Alla fine il Consiglio comunale previsto per oggi è stato rinviato a lunedì e il capo di gabinetto del primo cittadino, Beppe Borgogno, in una riunione del gruppo del Pd si è impegnato ad aprire una discussione nelle prossime 48 ore a partire dalle dismissioni. In altri termini sia sulla vendita di Gtt sia sui piani e assetti di governo. Un impegno che ha convinto i riottosi a riallinearsi.
Maggioranza a rischio? Pericolo scampato, ma di certo si aprirà una verifica per capire su quali basi si poggia la coalizione di centrosinistra dopo gli ormai numerosi incidenti di percorso. Dopo la seduta di lunedì, quando Fassino è andato in minoranza sulla mozione Iren-Gtt, ieri si è aperto un nuovo caso. L’opposizione, che fa il suo mestiere, ha presentato 8.500 emendamenti: 4 mila dei Fratelli d’Italia con Maurizio Marrone, 4 mila del Carroccio con Fabrizio Ricca e 500 del Pdl con Andrea Tronzano.
Necessaria quindi la mozione di accorpamento degli emendamenti che, però, deve raccogliere almeno 21 firme di consiglieri più quella del presidente della Sala Rossa. Non tutti ieri erano pronti a firmarla. (…). (D. Longhin)
