Nessuna novità sul futuro del terreno di corso Novara e via Bologna. A chiedere chiarimenti sono i consiglieri del Pdl Tronzano e Poerio“
Edifici abbandonati, palazzi che attendono una riqualificazione che li riporti al più presto ad una nuova vita. Un caso come tanti nella città di Torino è quella della vecchia area Nebiolo. E da giorni nubi cariche di polemiche si stanno ri addensando proprio attorno alla porzione di terreno abbandonata e collocata da quasi vent’anni tra via Bolognae corso Novara. L’area, oggi ridotta ad un cantiere fantasma, attende una riqualificazione che sembra sempre più un miraggio. Il progetto di riqualificazione approvato quasi dieci anni fa, ossia nel 2003, non è mai partito e con esso si sono smarriti anche i sogni e le speranze di tutto il quartiere Aurora.
Da quasi sette anni la zona Nebiolo è diventata un parcheggio per le auto di servizio della polizia municipale mentre di attività commerciali, giardini, parcheggi interrati e sale polivalenti si sono perse completamente le tracce. Al contrario – come si può vedere dalle foto – regna sovrana l’incuria. L’erba vicino alle strade e ai marciapiedi è altissima e le infiltrazioni d’acqua sono praticamente all’ordine del giorno.
Un problema denunciato grazie alle interpellanze del consigliere del Pdl della circoscrizione Sette Franco Poerio e del consigliere comunale del Pdl Andrea Tronzano. “Sono anni che chiediamo conto all’amministrazione per lo scempio dell’area Nebiolo – dichiara Poerio -. La Città non ci ha mai dato una sola risposta. Evidentemente a loro va bene così. A noi però no“.
In quella che ormai è una ex area di cantiere si potranno scorgere anche molte altre auto oltre a quelle appartenenti agli genti della polizia municipale. “In quel parcheggio trovano posto un po’ tutti, non solo i civich, gli unici che avrebbero il permesso di accedervi – aggiunge Tronzano -. Senza contare tutti gli altri problemi, vedi lo stato di degrado che si nota nei pressi dell’edificio. Probabilmente nessuno taglia l’erba e pulisce la strada da più di un anno. I cittadini se ne sono accorti e pure loro non hanno ricevuto alcuna risposta“. (Philippe Versienti)