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Il coordinatore Costa annuncia il cambio di linea del Popolo delle Libertà: opposizione senza sconti.
Si cambia strategia. Troppo morbida, sicuramente poco efficace, l’opposizione del Pdl in Consiglio comunale fino a questo punto. Per dare una sferzata alla vigilia della fase due di Palazzo Civico, nella sede di corso Vittorio Emanuele II il coordinatore regionale Enrico Costa lancia il nuovo corso pidiellino, un partito alla caccia di consensi per le prossime sfide elettorali: la battaglia sarà più dura e soprattutto pragmatica, è il messaggio in sintesi. Problemi concreti «che toccano e tasche dei cittadini», è lo slogan della campagna che parte con l’estate 2013 per intensificarsi in autunno. Si comincia con le partecipate, considerate una spina nel fianco dell’amministrazione di Piero Fassino e in generale dei governi cittadini del centrosinistra, ma un tema caro al Popolo della Libertà, tanto che anche il piano annunciato in Regione dall’ex-amico Agostino Ghiglia sarà sottoposto a critiche e controproposte. Il primo capitolo del dossier, l’incontro numero 1, come si legge sul comunicato ufficiale, riguarda l’Amiat, visto che in autunno sarà approvato il bilancio di Palazzo Civico con la nuova Tares. Pare una citazione ironica delle dieci domande di Repubblica a Berlusconi, anche se Costa ne aggiunge un’undicesima. Le domande saranno inviate al sindaco, con richiesta di risposta scritta. È vero che Amiat ha avuto in soli due anni un incremento di 43 milioni di euro di crediti verso il Comune di Torino passando da 110 milioni a 153? Il Comune paga regolarmente? Questo il primo dei quesiti che sarà inviato a Palazzo Civico. Ma le domande, raccontate ieri dal capogruppo Andrea Tronzano, spaziano dai contributi versati dai cittadini per la tarsu (170 milioni), un dato che il Pdl giudica in contraddizione con l’aumento del credito. Poi c’è il tema delle imprese e della sospetta evasione: 122mila imprese iscritte alla Camera di Commercio, ma solo 72 mila quelle chiamate dal Comune a pagare la tassa rifiuti. Qualcuno non paga? Fino alla società con Ecosider, con sede in Cile e ai compensi di Maurizio Magnabosco, ex-amministratore delegato e ora presidente. “Percepisce due compensi distinti o ha rinunciato ad uno dei due?”, chiede Il Popolo delle Libertà. (…)
[S.Strippoli]
Tronzano: “Sceglieremo temi che tocchino le tasche dei cittadini”