I cimiteri restano a secco. “Impianto idrico da rifare” – La Stampa

I cimiteri restano a secco. “Impianto idrico da rifare” – La Stampa

La denuncia di utenti e associazioni: mancano servizi e fontane
I cimiteri sono a secco. Bagni in muratura inaccessibili, sostituiti da quelli chimici (spesso chiusi), acqua congelata, fontanelle inservibili. Al Monumentale e al Parco i rubinetti sono chiusi ufficialmente dal 23 dicembre, come si legge sui cartelli all’ingresso, per «prevenzione danni gelo». Peccato però che i bagni chimici siano spuntati come funghi già in primavera e le fontanelle fossero già allora intermittenti, a causa delle condutture colabrodo. In questi giorni, poi, avventurarsi tra i vialetti invasi dalla neve non spalata è quasi un’impresa.
«È proprio una schifezza», dice una signora dopo aver tentato invano di aprire la porta della toilette dall’ingresso di via Zanella. Saltano subito all’occhio le casupole colorate dei gabinetti da concerto, ormai in pianta stabile: ce ne sono 13 al Monumentale e 12 al Parco (qui però sono ancora in funzione i wc vicini alla chiesa). Stesso dicasi per i toret e le fontanelle che servivano per dissetare fiori e crisantemi. Sono stati sostituiti da piccoli container di plastica. Antiestetici e inefficaci. L’acqua non potabile contenuta si ghiaccia come niente, mentre d’estate diventa bollente. Le cisterne sono un centinaio, distribuite equamente nei due cimiteri. «Un tale disservizio non s’era mai visto», spiega un anziano venuto a portare un fiore ai suoi cari.
I lavori per ripristinare la rete idrica saranno coordinati con Smat e dovranno essere approvati dal Comune. «Al Monumentale il primo intervento sarà la manutenzione dei bagni in muratura – spiega Afc, la municipalizzata che gestisce i cimiteri – speriamo di poterli aprire entro metà dell’anno. Al Parco, invece, i lavori partiranno entro fine 2012. I lavori, divisi in lotti, dureranno in tutto un paio d’anni».
A protestare per la situazione, con una lettera spedita al sindaco a metà dicembre, era stata l’Associazione vittime della strada, che chiedeva se «il rischio gelo non sia dovuto all’inadeguatezza del nuovo impianto idrico, troppo in superficie». Sullo stesso argomento hanno presentato un’interpellanza, che sarà discussa a breve in commissione, i consiglieri comunali Tronzano e Appendino. Gli ultimi lavori, nel biennio 2005-2007, costati 1.300 mila euro, «hanno riguardato le dorsali principali, mentre sono le diramazioni periferiche a creare maggiori problemi», ribatte Afc. Una risposta, però, che non tiene conto di quanto avvenuto per esempio nel Giardino della Quiete, dove a lavori appena conclusi – un anno e mezzo fa le tubature non hanno poi retto ai primi freddi.
A ciò si aggiunge la chiusura dei cimiteri nel giro di pochi giorni: il 20 gennaio per il vento e il 29 per la neve. «Sono qui dal’71 e in passato il cimitero non chiudeva mai», sostiene il fioraio e marmista di corso Novara, Battista Mazzoletti. Una spiegazione prova a darla Vicenzio Iati, dirigente sindacale Cisl della Fai: «La gestione del cimitero è diventata sempre meno un servizio ai cittadini. Il piano eventi atmosferici, che in passato preveniva i problemi, oggi è solo un ricordo». [F. Assandri – P. Coccorese]

10.02.12_Stampa_Cimitero