“I manager comunali hanno il diritto di lavorare per altri” – La Stampa

“I manager comunali hanno il diritto di lavorare per altri” – La Stampa

Fascino in Sala Rossa dopo il caso Quirico. “E’autorizzato: succede così in tutta Italia”

TRONZANO (PdL) «L’inchiesta è inusuale e danneggia l’immagine della città”

Primo punto: «Abbiamo richiesto a Juventus certificazioni di garanzia sulla sicurezza della struttura, e le abbiamo ricevute immediatamente. In ragione di queste garanzie, è stata emessa l’ordinanza per non pregiudicare l’utilizzo dell’impianto e non creare danni né ai cittadini né alla società Juventus». Secondo punto (già più volte ribadito): «Nessuno di noi mette in dubbio la professionalità, il rigore, la trasparenza e l’affidabilità di un manager come Giovanni Battista Quirico a cui rinnoviamo tutti la nostra solidarietà: siamo fiduciosi che la magistratura confermerà l’assoluta correttezza del suo operato». Terzo punto, il più nuovo: «Circa le attività di tipo “ultroneo” dell’ingegner Quirico (vale a dire che abbia fatto un collaudo per la Juventus) ricordo che tutti i dipendenti di ogni amministrazione hanno diritto di esercitare attività extra sulla base di un’autorizzazione. Ed è prassi da lungo tempo del Comune di concedere ai suoi tecnici quest’esercizio. Quello che Quirico ha fatto in veste di professionista privato, l’ha esercitato nella sua assoluta discrezionalità come privato professionista, quindi ogni atto da lui compiuto in quella veste non coinvolge l’amministrazione perché atto di natura privata».

Eccoli i tre punti fondamentali delle comunicazione sul caso Juventus resi ieri in Sala Rossa dal sindaco Fassino in risposta alle richieste di comunicazioni urgenti presentate dal vicecapogruppo del Pdl Maurizio Marrone e di Ferdinando Berthier del gruppo Torino Libera. Il primo aveva presentato la richiesta di comunicazioni «sull’opportunità che un alto dirigente del Comune prestasse consulenza per terzi». Berthier invece aveva chiesto delucidazioni in tema di sicurezza dell’impianto. Maurizio Marrone (Popolo della Libertà): «In questa vicenda non si mette in dubbio l’operato dell’ingegner Quirico – ha detto Marrone – ma sarebbe bene porre in essere valutazioni preventive, di carattere squisitamente politico, per evitare che si creino situazioni di conflitto d’interesse nell’operato dei dirigenti del Comune, quando lavorano in qualità di professionisti esterni». Anche Vittorio Bertola (Movimento 5 Stelle) è intervenuto sul tema: «In effetti, esiste un potenziale conflitto d’interesse, anche considerato lo stipendio corrisposto all’ingegner Quirico dal Comune di Torino. Sarebbe opportuno introdurre una prassi per l’autorizzazione delle attività extra dei dipendenti comunali, evitando che lavorino per aziende che hanno pratiche professionali in corso con l’amministrazione comunale». Secondo Andrea Tronzano (Pdl) «il sindaco ha fatto bene a tenere aperto lo stadio. Ma è inusuale e ci crea qualche dubbio il procedimento penale; Torino ne viene danneggiata nella sua immagine e non vorrei si fosse utilizzato un meccanismo inadeguato per risolvere questioni civili. A questo punto però, visto che c’è stato un collaudo con esito positivo, non serve una chiusura temporanea. Sarebbe fuorviante». Poi la parola è passata a Berthier: «Credo sarebbe il caso, visto che abbiamo a disposizione l’Olimpico, di fare i controlli a stadio chiuso. Procedere ad un monitoraggio tempestivo e non occasionale è doveroso e necessario». Il sindaco Fassino, quindi, ha concluso: «Seguiamo con attenzione la vicenda seguendo sempre due obiettivi: la sicurezza dei cittadini e l’agibilità dello stadio, operando nel solco di quanto fatto sinora». [Emanuela Minucci]

25.10.11_Stampa_Manager