I profughi in via Asti ma soltanto per sei mesi – La Repubblica

I profughi in via Asti ma soltanto per sei mesi – La Repubblica

«DOPO un rapido censimento,a fine luglio trasferiremo i profughi che ne hanno diritto nella caserma di via Asti». Che sarà peraltro sorvegliata discretamente dalle forze dell’ ordine. La decisione del prefetto Paolo Padoin ha però già scatenato la reazione di una parte dei residenti e dei partiti del centrodestra: Lega e An organizzeranno un presidio di fronte alla caserma “La Marmora” per impedire il trasferimento. Il piano, concertato da Prefettura e Comune, ha comunque un obiettivo. «Intendiamo realizzare – ha annunciato Padoin – un centro di accoglienza per i rifugiati». Un mese fa Palazzo civico ha scritto al ministro dell’ Interno Roberto Maroni per ottenere i finanziamenti necessari. L’ areaè già stata individuata in via Somalia, nella circoscrizione 10. Accantonata invece l’ ipotesi di utilizzare l’ ex asilo di via Alessandria, vicino a piazza della Repubblica, oggi occupato dai centri sociali. «Ci tengo però a precisare – ha sottolineato l’ assessore comunale alle Politiche sociali Marco Borgione – che quella di via Asti non è una soluzione “provvisoria”. Il turnover dei rifugiati politici è infatti altissimo: tra sei mesi contiamo di averne solo un centinaio, contro gli oltre duecento di oggi, da dover accogliere. E la struttura di via Asti, con i relativi controlli, ci permetterà di garantire l’ ingresso a chi ne ha realmente diritto. Senza contare le condizioni igieniche e i servizi di cui sarà dotato l’ edificio: un’ altra storia rispetto all’ ex clinica occupata di corso Peschiera». Il Comune ha inoltre in cantiere l’ ampliamento dell’ ex scuola di via Negarville. Oggi la palazzina ospita 50 rifugiati politici: dopo i lavori, che termineranno la prossima primavera, sarà in grado di accoglierne un centinaio. In parallelo, ci saranno forme di “rifugio” distribuite su tutta la Regione e in più strutture. Un’ ipotesi quest’ ultima, appoggiata da Domenica Genisio (Pd) e Andrea Tronzano (Fi-Pdl). Intanto, la decisione del prefetto comunicata ieri alla conferenza dei capigruppo di Palazzo civico e all’ assessore alla Polizia municipale Domenico Mangone, ha diviso gli esponenti politici tra pro e contro. Monica Cerutti (Sd) ha messo le mani avanti: «Siamo favorevolia una migliore sistemazione, purché via Asti sia una soluzione temporanea». Perplessi Luca Cassanoe Maria Teresa Silvetrini (Prc): «E’ una scelta non concordata con i rifugiati e il sistema di sorveglianza è eccessivo». E ancora, per Michele Coppola (Fi-Pdl): «C’ è stata poca informazione, soprattutto sugli impegni presi per evitare il degrado urbano di corso Peschiera». Roberto Ravello (An-Pdl) boccia in pieno l’ ipotesi via Asti: «Non è una sede idoneae Torino non può farsi carico da sola dell’ emergenza profughi». Da Domenico Gallo (Comunista) l’ invito a tutti i partiti ad «assumersi la responsabilità per un’ emergenza umanitaria».

ERICA DI BLASI