«Il centrodestra, se unito, può vincere a Torino» – Il Giornale del Piemonte

«Il centrodestra, se unito, può vincere a Torino» – Il Giornale del Piemonte

Tronzano (FI) chiama a raccolta gli alleati per la ricerca di un candidato forte e credibile

Tra meno di un anno a Torino si vota per la poltrona più importante, quella del sindaco, dal 1992 appannaggio della sinistra, che ha deciso di andare sul sicuro candidando – e chi mai l’aveva dubitato – il primo cittadino uscente, Piero Fassino. Il centro destra si trova davanti a una sfida difficile, ma non impossibile, a patto di essere uniti. L’obiettivo, complici i grillini, sembra scontato: costringere il Pd al ballottaggio e poi guidare il vasto fronte degli scontenti e conquistare Palazzo Civico. Andrea Tronzano, capogruppo di Forza Italia in Sala Rossa, sottolinea che «molti di noi sono convinti che sia possibile arrivare al ballottaggio; io sono fra questi, ma, aggiungo, solo se il centrodestra storicamente inteso sarà unito». «Il M5 S – continua – è avversario agguerrito e avrà un candidato sindaco competitivo; per questo eventuali tentativi solitari al primo turno, anche di piccoli raggruppamenti composti da chi si dice alternativo alla sinistra che poi invece rivendono al miglior offerente al secondo, non solo saranno inutili ma ancora una volta dimostreranno l’assenza di visione e di valori di una certa classe dirigente; mai come oggi il cittadino non tutelato dalla rete di potere del Pd, che va dalle bocciofile alle banche, ha interesse e voglia di cambiare e vuole trasparenza nelle posizioni; a ciò si aggiunga che l’elettore del Pd non renziano ha serie difficoltà a votare per un progetto di società che non è quello nel quale ha sempre creduto; mai come oggi il Pd è solo potere senza ideali, un colosso che vacilla colpito da scandali, da soldi pubblici in esaurimento, da cittadini sempre più poveri e in difficoltà che vedono che chi governa li ha abbandonati per tutelare soltanto alcuni». «Per questo – osserva Tronzano – il ballottaggio è un sogno impossibile solo per chi non conosce la città e i suoi umori più profondi; dovremo sapere intercettare questi sentimenti e tramutarli in forza elettorale». «Detto questo – aggiunge – noi non vogliamo vincere per la debolezza degli altri, ma facendo capire la nostra forza, abbiamo idee chiare e convinzioni ideali profonde; abbiamo gioventù ed esperienza; abbiamo fatto tesoro degli errori del passato e abbiamo lavorato bene insieme per cinque anni; sorrido quindi quando leggo che il centrodestra non ha nomi convincenti e che deve per forza ricorrere alla società civile; a coloro che giudicano cosi superficialmente o in malafede dico venite voi a bucare la cortina di ferro con le cerbottane». E si dice convinto che «serva un forte progetto civico nella coalizione, che non rubi voti agli attuali partiti del centrodestra ma peschi nell’elettorato che fatica a votare per i partiti; dico anche però che non ha per forza ragione chi invoca un sindaco della società civile; ricordo quando stavamo per chiedere a Francesco Profumo e ce lo siamo ritrovati ministro a sinistra; questo per dire che faccio fatica a vedere un grandissimo nome torinese offrirsi come candidato sindaco del centrodestra a Torino; sarò felice se qualcuno mi smentirà ma fino ad allora calma e gesso; la politica deve tornare centrale nel dibattito perché è l’unica arma per tutelare gli interessi di tutti e non solo di alcuni». «I rappresentanti del centrodestra torinese ci sono – insiste Tronzano – e secondo me converrebbe investire su di loro per far avere un futuro a tutta l’area moderata torinese; l’obiettivo della dirigenza dei partiti e della società civile non compromessa con la sinistra deve essere un progetto di cambiamento che bandisca gli egoismi e le bandierine che hanno caratterizzato questi ultimi anni per dare all’identità cattolica, liberale, riformista e autonomista una chance di governare Torino; scegliamo il candidato sindaco secondo merito e competenza e conoscenza della città e non per presunta fama o forza economica».

«Abbiamo – assicura il capogruppo degli azzurri – il tempo per costruire una valida alternativa all’ultra conosciuto Fassino perché le risorse umane sono di ottimo livello; certamente è vero che non abbiamo personalità della stessa autorevolezza nazionale, conquistata con anni di governo, dell’attuale sindaco, ma allora anche a Perugia o ad Arezzo o a Venezia non avrebbero vinto e invece ce l’hanno fatta». E ricorda che «il nostro commissario cittadino Roberto Rosso, omonimo ma non lo stesso di Ncd, sta lavorando sodo per chiudere l’alleanza e avere Giovanni Toti e Matteo Salvini e altri leader a Torino a settembre per sancirla, l’alternanza di governo è vita per la democrazia e dopo 40 anni è giunta l’ora di attuarla». Tronzano annuncia quindi che per Forza Italia «le imprese e il commercio saranno al centro del nostro progetto e tutto ruoterà sul loro rinvigorimento perché l’occupazione è il problema principale; diminuiremo le tasse occulte che dipendono dal Comune e che incidono fortemente sulla vita quotidiana; agiremo sull’Amiat per diminuire la tassa rifiuti; venderemo le partecipate per ridurre il debito, garantire concorrenza e diminuire le tariffe; faremo in modo che i giovani emergano e gli imprenditori, inclusi quelli culturali, lavorino anche se non hanno in tasca la tessera del Pd; modificheremo l’approccio politico ai temi attuando una serena rivoluzione culturale che interrompa un modo di pensare univoco, che tanto male fa a questa città e che pare aver contagiato tutti e averlo reso quasi immodificabile».

Tronzano poi assicura che «FI ridarà spina dorsale a Torino; per esempio facendo in modo che le regole siano uguali per tutti con maggiori controlli della polizia locale al rispetto dei regolamenti, rendendo la movida godibile e non selvaggia, cambiando il sistema di welfare dove, attraverso il voucher, renderemo libero il cittadino perché userà i soldi che gli spettano dove gli conviene senza essere obbligato ad andare dove lo costringe il Comune; daremo un chiaro messaggio sulla sicurezza urbana dove la tutela della persona sarà prioritaria; faremo in modo che la lingua parlata al tavolo provinciale dell’ordine pubblico da Comune, Prefettura e Questura sia una sola senza tentennamenti politicamente corretti; i cittadini hanno bisogno di certezze e i delinquenti devono sapere che a Torino è difficile attuare disegni criminali e chi si finge profugo deve sapere che a Torino non c’è posto». Ma cosa fanno gli altri partiti? In che modo rispondono a questo appello? Al momento la partecipazione di Fratelli d’Italia viene data per certa. Quella di Ncd, invece, è legata a molte variabili. Come è noto una parte di quel partito sembra intenzionata a correre da sola al primo turno per poi «trattare» un appoggio al Pd per il ballottaggio. Ma c’è anche chi vorrebbe rimanere, come dice il nome stesso della formazione, nel centrodestra. E la Lega? Il Carroccio ha a ottobre il congresso regionale. Al momento non si immagina chi potrà vincerlo. Ma alla fine, quando le prospettive di vittoria sono buone, la Lega ha sempre saputo trovare un accordo con gli altri alleati del centrodestra. [R. Garnero]

21.08.15_GiornalePiemonte_#Torino2016