«Complimenti Fassino! Un bel rimpasto tutto giocato sulle poltrone e niente sui grandi problemi che angustiano Torino». Il Pdl prova a uscire dall’angolo dov’è rintanato, almeno in città, da tempo immemore e attacca il giorno stesso in cui il sindaco avrebbe dovuto benedire la nuova giunta i cui cambiamenti, fino a ieri, erano ancora confinati nel gossip giornalistico. Tutto è slittato a oggi, ma non importa. Ieri, i berluscones hanno dato il via alla campagna d’estate per scuotere il moloch del centrosinistra cittadino che, a loro giudizio, tutto permea e condiziona, dalle Fondazioni bancarie all’ultima bocciofila. Il cosiddetto «Sistema Torino» per dirla alla Vito Bonsignore, l’europarlamentare che è una delle anime, insieme al coordinatore regionale Enrico Costa, del nuovo corso del Pdl. Una strategia che guarda all’autunno che i pdl vogliono «caldo», con la gente in piazza a manifestare. E dunque, assodato che il punto più debole della giunta Fassino è quello dei soldi, il primo attacco della destra – e altri seguiranno di settimana in settimana – è sui conti di Amiat, la partecipata della raccolta rifiuti per i149%, insieme con l’80% del redditizio inceneritore, in mano a Iren dove Palazzo Civico ha sempre un bel peso. Un attacco fatto spulciando i conti dell’azienda di via Giordano Bruno guidata da Maurizio Magnabosco, prima come amministratore delegato e oggi come presidente. Un’analisi condotta dagli esperti del Pdl e dai suoi rappresentanti in Sala Rossa, dal capogruppo Andrea Tronzano ai consiglieri Liardo, Greco Lucchina, Magliano e lo sfidante di Fassino, Michele Coppola. Undici domande sollevano i Pdl a Fassino. La prima sottolinea l’enorme debito che la città ha nei confronti dell’Amiat (153 milioni nel 2012) che obbligano l’azienda a ricorrere al credito e a pagare interessi schizzati a 1,2 milioni sempre nel 2012. E ancora: se l’incasso della Tarsu continua a salire, perché aumenta anche il credito di Amiat? Forse perché con l’incasso non si paga tutto il contratto di servizio? E l’evasione, è perseguita con efficienza? «Alla Camera di Commercio le aziende registrate sono 112 mila, ma al Comune ne risultano solo 72 mila che pagano la Tarsu: e le altre?». A preoccupare i Pdl è il timore che con la nuova Tarsu, cioè la Tares, schizzino verso l’alto le tariffe applicate alle bancarelle déi mercati: «Dal 10 al 30% per le non alimentari – dice Tronzano – e dal 60 all’80% per le alimentari: una stangata pazzesca». Ai mercatali i Pdl si rivolgono affinchè scendano in piazza. «A settembre organizzeremo una grande manifestazione», promette Enrico Costa: «Siamo i primi a sostenere la necessità di risanare i bilanci, ma in parallelo è necessario tagliare e razionalizzare ovunque ciò sia possibile. All’Amiat ci sembra che questo non sia avvenuto e non stia avvenendo». B.Min]
“Il sindaco pensa solo alle poltrone e non affronta i problemi della città” – La Stampa
Posted on 16 Luglio 2013 in RASSEGNA STAMPA