In piazza per Musy. «Il suo ferimento sequestra la verità» – CronacaQui

In piazza per Musy. «Il suo ferimento sequestra la verità» – CronacaQui

Domenica 23 presidio dei consiglieri comunali «Ora è importante che chi sa qualcosa parli».

Sui manifesti che verranno affissi per le vie di Torino a partire dal prossimo 19 settembre, a due giorni dalla scadenza del sesto mese dall’agguato ad Alberto Musy, appare quella figura scura che tutti sanno ormai riconoscere ma che ancora non ha un’identità. L’impermeabile scuro, il casco calato in testa, i libri sottobraccio, forse a nascondere la pistola: il sicario che il 21 marzo passeggiava verso via Barbaroux per sparare cinque colpi all’indirizzo del professore universitario, candidato sindaco e leader del terzo polo in Sala Rossa. E affianco a quella macchia scura e senza nome, nei manifesti, appare una scritta. Semplice, diretta: «Verità e giustizia per Alberto Musy». Le stesse parole che i consiglieri comunali, i suoi colleghi, ripeteranno il piazza Castello il prossimo 23 settembre, per il presidio, con annesso volantinaggio, che si terrà a partire dalle 15. (…)

Un concetto ribadito con forza anche nel retro del volantino che verrà distribuito in piazza dagli stessi consiglieri comunali. «Da quel 21 marzo – si legge è stata sequestrata anche la verità che la nostra Torino ha il diritto di conoscere e noi tutti abbiamo il dovere di ricercare, insieme. A distanza di sei mesi lo sforzo investigativo delle Forze dell’Ordine, a cui esprimiamo il nostro apprezzamento, ha potuto contare sulla straordinaria partecipazione civile di molti nostri concittadini, ma tutto questo ancora non basta. Dobbiamo essere tutti uniti alla moglie ed alla famiglia del consigliere Musy, dobbiamo insieme far sentire la nostra voce per riferire ogni utile dettaglio agli investigatori. È importante che chiunque sappia qualcosa parli, è importante per Alberto, è importante per la sua famiglia, è importante per la nostra città. Torino è una comunità di persone che assume come valore primario la legalità democratica ed in nome di tale principio non permetterà che la verità sia sequestrata, nessuna». E in calce, è riportato un post-scrittum: «Ogni informazione può essere utile per individuare l’aggressore di Alberto, se lo riconosci non esitare a contattare le forze dell’ordine. Su YouTube è disponibile il video con l’immagine dell’assalitore». Una decisione, ovviamente, deliberata all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo. (…)

«Il senso di giustizia dei cittadini preverrà – assicura il capogruppo del Pdl, Andrea Tronzano e sono certo che chi sa qualcosa troverà il coraggio di parlare».  [P. Varetto]

 

IN PIAZZA CASTELLO IL 23 SETTEMBRE ALLE 15
Sui manifesti che verranno affissi per le vie di Torino a partire dal prossimo 19 settembre, a due giorni dalla scadenza del sesto mese dall’agguato ad Alberto Musy, compare quella figura scura che tutti sanno ormai riconoscere ma che non ha ancora un’identità. L’impermeabile scuro, il casco calato in testa, i libri sottobraccio, forse a nascondere la pistola: il sicario che il 21 marzo passeggiava verso via Barbaroux per sparare cinque colpi all’indirizzo del professore universitario. E affianco una scritta: «Verità e giustizia per Alberto Musy».

15.09.12_ToCronaca_Musy