«Io di Forza Italia mi riconosco nelle parole di Fassino» – La Stampa

«Io di Forza Italia mi riconosco nelle parole di Fassino» – La Stampa

3 domande a Enrico Costa

«Ben scavato, vecchia talpa». Se non fosse coordinatore del Pdl, oggi di nuovo Forza Italia, lo slogan marxiano ben si adatterebbe a Enrico Costa, coordinatore dei berluscones piemontesi. Con lui, il partito ha iniziato un’opera di demolizione di quella sorta di consociativismo con il chiamparinismo che avrebbe contaminato in passato l’operato degli azzurri. Oggi, il mito sembra iniziare a incrinarsi.
È così?
«Per me era già incrinato prima, ma ora lo dice anche Fassino in cui mi riconosco quando definisce “superficiale, spregiudicata, non trasparente” e non sufficientemente controllata dalla politica, la vicenda Csea».
Ma nel suo partito è sembrato che non tutti fossero compatti nella condanna: il capogruppo Tronzano ha tirato in ballo la decadenza di Berlusconi per contestare la richiesta di decadenza di Dealessandri…
«Un conto è colpire le persone, un altro è attaccare un sistema di potere radicato e forte che ha permeato la città: se ne facevi parte non eri controllato come Csea, ma se ti contrapponevi eri fuori. Fassino, magari un po’ egoisticamente, ha invece cambiato registro visto che prima non aveva mai puntato l’indice e si diceva contrario alla commissione d’inchiesta».
Egoismo?
«Beh, per tutelare se stesso».
[B. MIN.]

27.09.13_Stampa_Csea Costa