“No alla politica delle minacce”, PICHETTO e TRONZANO (FI) si schierano con la sanità privata contro Chiamparino – NewsItalia Live

“No alla politica delle minacce”, PICHETTO e TRONZANO (FI) si schierano con la sanità privata contro Chiamparino – NewsItalia Live

All’indomani delle dichiarazioni del Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino (PD), di non voler trattare con i privati che hanno fatto ricorso al Tar in merito alla riorganizzazione della Sanità piemontese, aggiungendo di voler tagliare loro i budget, è arrivata immediata la replica di Forza Italia. Andrea Tronzano, capogruppo di FI in comune a Torino ha commentatoSiamo assolutamente contrari alla politica delle minacce lanciata dalla Giunta Chiamparino per la revisione della rete ospedaliera fatta dal centrosinistra sui media. Non è con le minacce che si ottengono i risparmi, che in ogni caso non ci saranno. – ha aggiunto – Ricordo che parliamo di posti di lavoro, di servizi ai cittadini, di liste di attesa e di una sanità privata virtuosa che ha sempre aiutato il sistema sanitario regionale. I ricorsi fatti al Tar sono tanti perché di fatto con le nuove norme si viola la legge, non garantendo l’assistenza dovuta ai malati che si devono operare. Quasi 1700 posti letto in meno non faranno che aumentare le liste di attesa e le operazioni fatte in altre regioni, quindi con maggiori costi finali per la Sanità. Con questi tagli di posti letto non ci saranno risparmi, anzi aumenteranno i costi, e si rischia la distruzione della buona sanità privata, quella che aiuta la sanità pubblica a funzionare meglio”. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo in Regione Gilberto Pichetto che ha aggiunto: “La Sanità in realtà è tutta pubblica. Il gestore può essere pubblico o privato. Questo è un punto di partenza essenziale per evitare fraintendimenti. Da qui però deve essere chiaro che il mondo dei privati va tutelato in quanto aiuta il pubblico ad innalzare il livello dei servizi e prestazioni rivolte all’intera platea di utenti interessanti”.

Il nodo della questione secondo Forza Italia si riconduce ai livelli essenziali di assistenza (LEA) e all’articolo 32 della Costituzione per il diritto alle cure e alla tutela alla salute che sarebbero stati violati. Infatti, l’abbassamento a 2,6 posti letto per mille abitanti per le acuzie (fase acuta della malattia) rispetto al 3 per mille previsto dalla legge nazionale non permette di garantire il livello necessario di assistenza ospedaliera. Al tempo stesso il superamento dei parametri nazionali dello 0,7 posti letto per mille per le post acuzie, meglio note come degenze, fa rimanere a carico della Regione  tutti i costi in eccesso che scaturiscono nella fase di degenza successiva alla malattia, o post operatoria. Il risultato che ne consegue è che il Piemonte rimane in questo modo nei parametri nazionali perché conserva 0,9 posti letto per 1000 abitanti, ma è carente nella fase acuta della malattia quando è necessaria maggiore assistenza, mentre supera la media nazionale nel post intervento quando la malattia è in remissione con la conseguenza che i cittadini migrano in altre regioni per gli interventi, a causa delle lunghe liste d’attesa e privi di un livello di cure adeguato nella fase più critica della malattia. Tutto ciò non farà altro che aumentare i costi a carico della Regione. “La scelta di aprire una crociata con il sistema privato avanzata dalla Giunta Chiamparino e l’attuale riforma della rete ospedaliera creerà liste di attesa più lunghe, anziani che intasano i pronto soccorso con relativi loro disagi e non rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA) previsti dalla legge nazionaleconcludono i capogruppo di Forza Italia all’unisono Vi sarà poi ulteriore riduzione di posti letto ai cittadini compensando tra l’altro due parametri che tra loro non sono compensabili per legge e cioè acuzie e post acuzie, e l’aumento della mobilità passiva verso altre Regioni. Insomma, avremo più costi e nessun risparmio”.

FEDERICA BOSCO