Per raccogliere la stessa immondizia del ‘94 16 milioni di aumenti. E occhio agli arretrati – CronacaQui

Per raccogliere la stessa immondizia del ‘94 16 milioni di aumenti. E occhio agli arretrati – CronacaQui

Lunedì manifestazione del Pdl contro la Tares.
Balla attorno ai 6 milioni di euro la cifra con cui l’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, potrà tentare di ammortizzare il passaggio dalla Tarsu alla Tares a partire dagli interventi per le fasce deboli, per il commercio e le attività di impresa che rischiano di trovarsi un maggiore carico in bolletta a causa della novità introdotta con il nuovo calcolo della tariffa, che tiene conto oltre alla metratura dell’appartamento anche del numero di persone. Un caso da manuale è approdato ieri a Palazzo Civico e sono stati i titolari di attività “bed and breakfast”, riuniti in un comitato spontaneo di circa una sessantina di operatori. Perché loro malgrado, nonostante una legge nazionale e un parere dell’Anci, nel 2000 il Comune li ha equiparati agli alberghi e così si troveranno a pagare le cartelle degli arretrati, con ammenda, per gli ultimi cinque anni, avendo fino ad oggi versato la tariffa sui rifiuti come un’utenza domestica e non per un’attività a scopo commerciale. Ad ogni “impresa” – sono circa 140 a Torino – verrebbero chiesti tra i 2mila e i 2.500 euro, per un totale di 250-300mila euro. Lette, però, le sentenze di chi ha fatto ricorso in casi analoghi è facile che sia Palazzo Civico a rimetterci con l’invio delle cartelle, a partire dall’importo di quelle già ricevute da alcuni “bed and breakfast”. (…)

Ma il loro non è l’unico caso e a ricordarlo ci sarà, da lunedì, quella che sarà Forza Italia o ancora il vecchio Pdl, comunque tutti i rappresentanti degli azzurri torinesi che hanno convocato una manifestazione sotto Palazzo Civico per protestare contro gli aumenti della tassa rifiuti. «Negli ultimi cinque anni le utenze domestiche hanno visto aumentare l’importanza della Tarsu del 18%, mentre le utenze non domestiche sono state martoriate da aumenti che hanno raggiunto e superato il 50%». Poi c’è Amiat, per cui vale un discorso a parte. «Non ci fidiamo» tuona il capogruppo Andrea Tronzano. «I costo dell’azienda è cresciuto da 167 milioni di euro a 204 milioni e soltanto negli ultimi cinque anni, ma l’ammontare dei rifiuti raccolti è sceso notevolmente e fino ai livelli del 1994». [en. rom.]

21.09.13_ToCronaca_Tassa Rifiuti