Rifugiati: “Torino non ha più risorse per nuovi arrivi” – CittAgorà

Rifugiati: “Torino non ha più risorse per nuovi arrivi” – CittAgorà
In Sala Rossa il dibattito sui profughi in città

Il trasferimento dalla clinica San Paolo alla caserma di via Asti e al centro di accoglienza di Settimo torinese di alcune centinaia di profughi provenienti da diversi Paesi africani, è stato oggetto di un dibattito durante il Consiglio comunale di lunedì scorso.
Sono stati proprio il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali ad aver chiesto di riferire su come si sia stata gestita, da parte della Città, l’accoglienza e il  trasferimento dei profughi.
L’assessore Borgione: ha sottolineato come Torino sia uno dei pochi comuni piemontesi ad avere la convenzione Sprar (sistema di protezione richiedenti asilo rifugiato) grazie al quale, nel 2008 ha accolti 1047 profughi.
Gli occupanti dell’ex clinica San Paolo censiti nel novembre del 2008 erano 203, 298 nel marzo 2009 e 310 lo scorso luglio di cui 288 uomini e 22 donne. La sistemazione nei due centri di accoglienza è stata resa possibile grazie a un tavolo di lavoro cui hanno preso parte oltre al Comune, la Provincia, la Regione, la Prefettura (che ha trovato le risorse finanziarie), la Croce Rossa (mettendo a disposizione la struttura di Settimo) e le associazioni di volontariato.
I profughi con alte fragilità sono ospitati nella struttura di Settimo e rientrano in un progetto di integrazione, finanziato dall’Unione Europea. Gli altri sono stati trasferiti in via Asti, nella caserma ristrutturata. Nell’ex clinica San Paolo verranno murati gli accessi per impedire nuovi arrivi mentre si sta cercando una soluzione per i 40 profughi rimasti nello stabile adiacente, ribattezzato “casa bianca”.
Dopo l’intervento dell’assessore Borgione, si è aperto il dibattito (…)

secondo Tronzano (Forza Italia – Pdl) la Città ha dato risposte tardive e non ha provveduto a dividere i profughiin piccoli gruppi. (…)

F.D’A.