Ristrutturazioni, le pratiche diventano più veloci – La Stampa

Ristrutturazioni, le pratiche diventano più veloci – La Stampa

Le nuove regole per aiutare l’edilizia

E’ una semplice, si fa per dire, direttiva agli uffici dell’Urbanistica, ma per gli addetti ai lavori e per un settore in agonia come l’edilizia può essere di vitale importanza. In poche parole, l’assessore Stefano Lo Russo ha portato ieri in giunta una delibera che permette di sveltire un bel po’ di pratiche urbanistiche che, fino a ieri, avrebbero avuto bisogno, per diventare operative, di una solitamente lunga e complessa variante al Piano regolatore. Un iter, per capirci, che fino all’anno scorso prevedeva tre, defatiganti, passaggi in Consiglio comunale poi ridotti a due e ora, grazie alla delibera di ieri,a uno solo. Superato il quale, gli uffici dell’urbanistica potranno rilasciare immediatamente il permesse di costruire. E, cosa da non sottovalutare, incassare gli oneri legati all’intervento. «Non so se questo provvedimenti contribuirà a risolvere la crisi nella quale si dibatte l’edilizia, ma certamente lo accogliamo con grande favore» commenta Alessandro Cherio, presidente del Collegio Costruttori che da lungo tempo ormai deve fare i conti con una situazione disastrosa che ha visto, negli ultimi 3-4 anni, il 50% dei lavoratori finire in cassa edile e precipitare del 27% le transazioni immobiliari. Il provvedimento trae origine dal cosiddetto «Decreto sviluppo» che ha già generato, almeno a livello torinese, 56 interventi edilizi, soprattutto di riqualificazione. La delibera di ieri, di fatto, applica questa sorta di turbo ancora a interventi di riqualificazione ma di dimensioni più elevate che, fino a ieri, come già detto, avrebbero avuto bisogno della complessa variante urbanistica. Un esempio. Da ben 6 anni si trascina la vicenda del «Bowling Mirafiori» di corso Unione Sovietica 493, uno dei primi in Italia chiuso nel 2005 e che la proprietà ha chiesto di poter trasformare in un supermercato.

Il residence

Questa pratica sarà la prima ad adottare le nuove direttive urbanistiche: gli uffici imbastiranno la pratica e sarà il Consiglio comunale a dire sì o no all’intervento. In quest’ultima sede eventuali obiezioni o contestazioni potranno confrontarsi con i favorevoli. Insomma, la decisione del Consiglio assumerà un’importanza fondamentale e senza appello, visto che il suo eventuale «sì» farebbe partire subito la concessione edilizia. Un’altra pratica riguarda un residence di via Frinco per il quale la proprietà ha chiesto il cambio di destinazione d’uso in residenziale.

A ben vedere, anche un’operazione importante come la ristrutturazione del Palazzo del Lavoro potrebbe passare con il nuovo iter mentre un’operazione complessa come la Cittadella della Juve, no. Attorno all’edilizia in difficoltà, fervono le iniziative per aiutarla. Una la sostiene il Pdl: il capogruppo Tronzano ha sollecitato Consiglio e assessore a convocare una Commissione per affrontare un lavoro di semplificazione di tutta una serie di pratiche edilizie: «Dobbiamo fare qualcosa – scrive Tronzano – per un settore che per tanti anni è stato motore della nostra economia ed ora è sul baratro. Le competenze della Città possono incidere notevolmente sul buon andamento del settore e la semplificazione e la sburocratizzazione sono due degli elementi sui quali possiamo intervenire». [B.Minello]

02.10.13_Stampa_Edilizia