«Rivedete quell’appalto o faremo causa» – Il Giornale del Piemonte

«Rivedete quell’appalto o faremo causa» – Il Giornale del Piemonte

Il servizio di trasporto dei disabili (8 milioni) affidato a un’azienda «che non ha i requisiti»

Opinioni discordanti, forse soltanto una querelle tra aziende che per aggiudicarsi un appalto da 8 milioni ne studiano di tutti i colori. Sta di fatto che l’Ati aggiudicataria del servizio di trasporti disabili «non sarebbe in regola con quanto stabilito dal capitolato» o per dirla in maniera più comprensibile «non avrebbe i requisiti» per svolgere il servizio, almeno stando ad ascoltare l’azienda classificata seconda che si è vista soffiare sotto il naso un appalto milionario. Ma in realtà ci sarebbero anche lamentele da parte degli utenti, senza contare il ricorso al Tar che potrebbe sovvertire il risultato della gara, o per lo meno congelarlo. Il Comune garantirebbe la continuità del servizio, ma certo è che in caso di guerra a colpi di carte bollate i servizi potrebbero subire degli scossoni. Certamente la questione approderà in commissione controllo di gestione, a cui il consigliere Andrea Tronzano di Forza Italia ha chiesto di acquisire la documentazione. «Non hanno fatto neanche una gara», dice. C’è un elenco di 4 pagine di disservizi depositato in segreteria a sostegno della tesi contro il Comune. Innanzitutto il numero dei veicoli: 107 veicoli ma a quanto pare «non tutti sarebbero corrispondenti alle caratteristiche minime richieste» senza contare che il Comune aveva preteso 50 autovetture in grado di caricare almeno 4 carrozzelle (per il 50 per cento), e 3 carrozzelle (per il restante 50), e prevedeva anche altri 25 veicoli da 16 posti per trasportare almeno 3 carrozzelle. «Ma durante lo svolgimento del servizio osserva Tronzanosono stati riscontrati veicoli che non potevano caricare più di 2 carrozzine, lasciando così a terra degli utenti». In almeno un caso ci sarebbe una fotografia che documenterebbe il disservizio. Sarebbero stati notati anche veicoli senza pedana, che hanno scaricato manualmente la carrozzina. E ancora: «veicoli a tetto basso, quando il capitolato richiedeva veicoli a tetto alto»; sarebbero stati fermati autisti «sprovvisti di iscrizione al ruolo dei conducenti» con conseguente fermo del veicolo, oltre al mancato numero minimo di 3 anni di esperienza previsto dal capitolato, senza contare le «numerose lamentele da parte di genitori, scuole, Cesm e Cst per la scarsa qualità del servizio, inviate alla Gtt e al Comune di Torino». Il caso finirà nei prossimi giorni in Sala Rossa.
Altra irregolarità: l’Ati aveva dichiarato che avrebbe assegnato non più del 30 per cento del lavoro in subappalto, ma questo contrasterebbe col fatto che «sul territorio risultano presenti più veicoli in subappalto rispetto a quelli di proprietà dell’Ati stessa». Tronzano chiede di «monitorare attentamente la qualità del servizio per tutelare gli interessi e i diritti della categoria del trasporto pubblico che in questo modo vengono sovvertiti ed anche per permettere al Comune di autotutelarsi date le violazioni del capitolato con anche un’eventuale decadenza del soggetto aggiudicatario». La vicenda intreccia questione formali e questioni sostanziali, da un lato la qualità del servizio, dall’altro il rispetto delle regole del contratto di affidamento lavori.
Di diverso tenore le richieste del ricorrente: «Permettere alle aziende piemontesi di non morire, chiediamo di ricevere al più presto il 20 per cento del lavoro attualmente svolto interamente dall’assegnatario come Gtt aveva già precedentemente annunciato». Infine la seconda classificata chiede di «tenere in considerazione le restanti autovetture da 8 e 16 posti acquistate per l’appalto in questione vinto e poi tolto, tutte ecologiche euro 4, euro 5 e metano che rimangono inutilizzate ferme nelle rimesse che possono essere impiegate per qualunque tipo di trasporto disabili e non». (A. Costa)

OPPOSIZIONE – Tronzano ha chiesto di affrontare la questione in controllo di gestione

12.01.14_GiornalePiemonte_Disabili