Scatta “l’ operazione partecipate” in vendita quote per 200 milioni – La Repubblica

Scatta “l’ operazione partecipate” in vendita quote per 200 milioni – La Repubblica

“Sì ” della Sala Rossa, anche Sel approva. Musy contrario

Via libera dalla Sala Rossa alla riorganizzazione delle aziende partecipate e alla cessione del 40 per cento di Gtt, Trm e Amiat. Con 26 voti a favore e 12 contrari il consiglio comunale ha detto «sì» all’iter che prevede la vendita di una quota di minoranza delle società e la creazione di una holding pubblica per controllare il restante 60 per cento di ciascuna società che rimarrà in mano a Palazzo Civico. Oltre alla maggioranza formata da Pd, Moderati, Sinistra Ecologia e Libertà e le due anime dell’Idv, ha votato a favore Federica Scanderebech, rappresentante di Futuro e Libertà in consiglio. Contrari Pdl, Lega, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo.

Entro fine anno il 100 per cento delle quote delle tre società, che valgono 520 milioni, passerà in mano a Fct, la finanziaria del Comune di Torino. Alla holding verrà conferito il 60 per cento. Il restante 40 per cento sarà invece acquisito grazie ad un prestito ponte. Un modo per anticipare a Palazzo Civico, almeno in parte, i fondi che arriveranno dallamessa sul mercato della quota di minoranza, entro marzo. Alla fine l’operazione dovrebbe fruttare circa 200 milioni di euro.

Torino si è mo ssa pertemp o. Ed è tra le prime città ad aver approvato l’iter per fare entrare i privati nel capitale e nella gestione delle proprie aziende. Architettura messa in piedi dal vicesindaco Tom Dealessandri e dall’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni.
Dopo un mese e mezzo di dibattito, grazie alla mediazione del Pd e del capogruppo Stefano Lo Russo, la maggioranza ha votato in maniera compatta. Superate anche le critiche di Sel, anche se il capogruppo Michele Curto ribadisce che «entreremo nel merito di tutte le decisione successive della giunta»

Anche nella minoranza, che ha presentato un migliaio di emendamenti, i distinguo non sono mancati. Tolto il voto favorevole di Fli, stupisce il voto negativo di Alberto Musy del Terzo Polo: «Il mio dissenso non è ideologico essendo favorevole alle privatizzazioni, non è però stato colto il segnale di integrare questo processo con un codice etico relativo alla governance». Il Pdl ha detto «no», rispetto ad una posizione iniziale più morbida, che poteva sfociare in un’astensione, perché «non è stata accolta la richiesta di prevedere subito un cda piuttosto che un amministratore unico per la holding», dice il capogruppo Andrea Tronzano.

L’iter sarà ancora lungo. Entro 15 giorni sarà presentato in Sala Rossa il regolamento sulla holding e sulla sua governance, come richiesto dalla mozione di accompagnamento alla delibera proposta dal Pd. Documento in cui si chiede, in particolare per Gtt, la possibilità di sondare l’interesse di partner finanziari. E ci sarebbe già una disponibilità da parte della Fondazione Crt, mentre il futuro di Trm e Amiat sembra legato a doppio filo con quello di Iren. (d. lon.)

24.11.11_Repubblica_Partecipate