Sos dal Regina “Bambini in lista d’attesa anche tre anni” – La Repubblica

Sos dal Regina “Bambini in lista d’attesa anche tre anni” – La Repubblica

Le liste d’attesa sono così lunghe che non si riesce neppure ad avere una data da segnare in calendario: «Non siamo in grado di dirle quando, ci risentiamo fra qualche mese». Siamo al Regina Margherita, i pazienti sono bimbetti che crescono in fretta, ma non è affatto raro che siano queste le parole comunicate ai genitori in attesa di un intervento. I medici confermano: 300 bimbi in attesa per l’ortopedia, 1000 per chirurgia, 800 per urologia, 300 per otorinolaringoiatria. Traduzione in termini di tempo? «Anni». Quanti, non si sa: «Da uno fino a tre», rispondono i dottori. Antonio Andreacchio, ortopedico, spiega: «Da me continuano ad aumentare i bimbi in attesa: se si diminuisce la disponibilità per privilegiare altri settori in sofferenza, gli interventi slittano». (continua…)

Regina Margherita, liste d’attesa fino a 3 anni

Mancano gli anestesisti. I medici alla Regione: “Serve una rete pediatrica”
(segue) Al Regina Margherita mancano gli anestesisti, spiega il medico: «Si possono costruire nuove sale operatorie (prossimamente altre cinque, ndr) ed estendere gli orari, ma se manca il personale c’è poco da fare».

L’appello all’assessore alla sanità Ugo Cavallera è collettivo e arriva da un convegno che si è svolto ieri mattina in ospedale organizzato dall’Associazione Insieme è Domani. Dall’incontro, intitolato “La specificità pediatrica: i bimbi non sono degli adulti in miniatura, potenziamo il Regina Margherita” parte una richiesta urgente alla Regione: «Serve una commissione pediatrica che si riunisca per affrontare i temi della cure per i bimbi dice Pierangelo Tovo, responsabile di Medicina generale e Infettivologia universitaria – Non ha senso che di pediatria si parli a margine dei tavoli di specialità». Facile intuire quali possano essere le conseguenze di attese prolungate anche se si escludono le urgenze. La “mobilità passiva” è un rischio da mettere in conto: per un’ernia si aspetta due mesi al Gaslini di Genova, un anno invece al Regina Margherita. Non c’è lista d’attesa in Oncologia, assicura Franca Fagioli, direttore del reparto: «Noi non possiamo far aspettare nessuno. Per ottenere questo risultato però facciamo un numero esorbitante di ore di straordinario». Il vicedirettore della Scuola di medicina, Roberto Rigardetto, chiede fondi per la manutenzione della struttura: «Nel progetto della Città della Salute – dice – l’intervento sul polo infantile slitta, ma questo ospedale ha comunque bisogno, come gli altri, di lavori».
Ugo Cavallera promette il massimo impegno e conferma che il 2014 porterà la fine del blocco totale del tum over: «La metà di chi andrà in pensione sarà sostituito», assicura. E sulle liste d’ attesa invitai direttori generali a cercare soluzioni per individuare una risposta accettabile. Quanto ai fondi, conta sull’appello delle Regioni al ministero per tre miliardi a livello nazionale.

Il Comune di Torino farà sentire la sua voce, promette il capogruppo Pdl Andrea Tronzano, che ha organizzato l’incontro come presidente dell’Associazione Insieme è Domani. [S. Strippoli]

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