Per protestare si sono ritrovati circa cinquecento in mezzo alla strada. Ritrovo: ore 10 piazza Arbarello direzione piazza Castello. Poi nel pomeriggio da piazza Carducci è arrivato anche un corteo di auto bianche che ha creato un tappo su via Biglieri, bloccando il traffico. Lancio di uova, petardi e fumogeni contro la sede dell’Autorità dei trasporti. E proprio nel giorno in cui è andato in scena lo sciopero, Uber risponde abbassando del 20 per cento le proprie tariffe. Caos allo stato puro che ha costretto le forze dell’ordine a intervenire per difendere una giornalista di Sky aggredita verbalmente da un tassinaro. E dire che in mattinata era filato tutto liscio. Agli autisti torinesi si erano aggiunte le delegazioni di Milano Roma e Genova. E c’erano perfino gli ambulanti del mercato di porta palazzo che si sono uniti alla protesta. Ovviamente ad appoggiare la manifestazione c’era anche la politica, ma non proprio tutta (praticamente solo il centrodestra), il che rende l’idea di un’Italia spaccata a metà sul tema delle liberalizzazioni o meglio della disciplina del mercato. Chi lo vuole selvaggio, chi non lo vuole, chi lo vuole ristretto, chi lo vuole macchiato e chi addirittura decaffeinato. Insomma, per farla breve, mancava tutta la sinistra da Sel al Pd, e mancavano anche i cinque stelle che hanno lasciato in brache di tela i tassisti. (…)
In prima fila dietro allo striscione c’è Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia, anche lei poi sul palco per portare il proprio sostegno alla manifestazione. Idem per Andrea Tronzano che dice:«Siamo liberali, ma qui stiamo toccando il fondo, la globalizzazione selvaggia porta alla guerra tra poveri oltre al fatto che realizza il contrario di ciò che promette. Invece di più concorrenza ne avremo meno, perchè il più grande si mangerà tutti e addio scelta». (…) [A. Costa]
