Tra Fiat e Fassino, tarallucci e vino – Però Torino

Tra Fiat e Fassino, tarallucci e vino – Però Torino

Non avevano ancora avuto modo di incontrarsi, si dice a causa delle agende troppo fitte. Alla fine il sospirato incontro tra la Fiat e il sindaco Piero Fassino è avvenuto ieri. E ha dato vita a nient’altro che parole di circostanza.

La casa automobilistica ha affermato che manterrà una presenza  strategica sul territorio torinese. Naturale, viene da dire. Ma niente che possa placare i timori di chi teme uno spostamento della sede negli Usa. La linea, insomma, sembra chiara. Ormai la Fiat è una multinazionale e desidera mantenere una presenza importante sul territorio, ma non è il caso di azzardare dichiarazioni più stringenti di questa. marchionne01gDurante l’incontro, il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Sergio Marchionne (che, nota di colore, se in inverno rinuncia a giacca e cravatta, in estate toglie la camicia, a favore di una più comoda polo blu) hanno anche assicurato il contributo del Gruppo all’interno del  tessuto economico cittadino e di informare il sindaco sulle strategie  della casa automobilistica torinese e sui recenti sviluppi di  partnership con la Chrysler di Detroit.

Il primo cittadino ha invece incassato l’augurio di “buon lavoro” da parte dei vertici Fiat e ha confermato (ma ci mancherebbe) l’impegno attivo  dell’amministrazione comunale al mantenimento degli attuali livelli  produttivi e direzionali Fiat a Torino e la piena collaborazione  istituzionale della città con un’azienda che è la parte della storia della città.

E si registra anche una nota di Andrea Tronzano, capogruppo del Pdl in Comune, che alla luce delle buone intenzioni esposte da Fassino, chiede come possa coesistere la presenza in Giunta di Sel, che assieme alla Fiom-Cgil auspica due sentenze sfavorevoli alla Fiat sul tema dei contratti. Noi sosteniamo convintamente  i  lavoratori della Fiat, che a maggioranza hanno votato a favore del referendum di  Mirafiori, e sosteniamo la volontà di lavorare per il bene loro e dell’azienda;  pensiamo che il nuovo corso di Marchionne sia positivo. Siamo, però, stufi che  le regole democratiche vengano invocate solo quando fa comodo e non vengano mai  rispettate nè da Fiom, nè tantomeno da Sel. Sulla Tav e sulla Fiat le posizioni  di Sel sono uguali a quelle di Rifondazione Comunista che, nella scorsa  legislatura, Chiamparino ha estromesso dalla maggioranza.. Il Sindaco Fassino  sappia che le sue parole non avranno più valore se ogni volta qualcuno si alza e  sbugiarda la linea che lui ha tracciato ha commentato Tronzano.