Un freno alla “malamovida”. Dopo le 23 niente musica e stop alla vendita di birra – La Repubblica

Un freno alla “malamovida”. Dopo le 23 niente musica e stop alla vendita di birra – La Repubblica

La Sala Rossa discute il nuovo regolamento.

Regole precise. Che finora non c’erano, e che saranno la nuova cornice all’interno della quale i vigili urbani potranno intervenire, senza equivoci legali oppure fraintendimenti con i gestori dei locali o i residenti che si lamentano della movida fracassona, per tutelare la «tranquillità pubblica» e la «convivenza civile». Due concetti nuovi, che gli uffici dell’assessore alla Polizia municipale (fino alla scorsa settimana lo era anche al Commercio), Giuliana Tedesco, hanno inserito nella riforma, la cui discussione è cominciata ieri sera in Sala Rossa e proseguirà lunedì prossimo, del regolamento di polizia urbana. (…)

È il primo passo per contrastare la «mala-movida». Il secondo provvedimento promesso dall’amministrazione arriverà prossimamente, e sarà la revisione del regolamento sull’inquinamento acustico. Primo punto della riforma: la tranquillità pubblica. L’idea è di regolare l’attività dei locali, soprattutto all’esterno. Il vecchio regolamento prevedeva, spendendo poche parole, che le strutture dei locali non permettessero al rumore di essere sentito all’esterno dalle 22 alle 8 del mattino. Adesso si cambia. Fuori dai locali, in piazze, strade e spazi pubblici, sarà vietato emettere «grida, schiamazzi o altri rumori molesti» e ai gestori toccherà «contenerli» con «accorgimenti e misure strutturali», per esempio installando dei dehors fonoassorbenti, e «sensibilizzando gli avventori» anche con cartelli e avvisi fuori dai locali. Non solo. Ai locali sarà vietato diffondere musica, anche dal vivo, dalle 23 alle 7 del mattino. E a tutte le ore con gli amplificatori. Per chi sgarra sono previste pene più aspre. Se si violano le nuove regole per più di una volta nel giro di sei mesi si rischia la sospensione e nei casi più gravi la revoca della licenza.

Convivenza civile, infine: è il secondo cardine su cui si basano le nuove regole, che prescrivono di «evitare assembramenti» che causano disturbo al riposo e alla tranquillità dei residenti, impedimento al passaggio di auto e pedoni nelle vie e nelle piazze, oppure ancora compromissione del decoro o l’igiene. Per evitare tutto questo ai gestori è chiesto di contenere l’entrata e l’uscita indiscriminata dai locali, magari con porte automatiche, di invitare agli avventori di continuare con il disturbo, di collaborare con le forze dell’ordine e nei casi più eclatanti, quando i livelli di disturbo sono eccessivi, di chiudere i dehor.

Tranquillità e convivenza tra residenti e nottambuli, cui si aggiunge la cosiddetta «ordinanza vetro», che diventa permanente, e vieta la vendita di bevande in bottiglie di vetro dalle 23 alle 7 del mattino. Tutto l’anno, questo, tranne che a Capodanno, e fatte salve alcune zone, per esempio quelle non toccate dal fenomeno della movida, che la giunta dovrà decidere di esentare.
Per Andrea Tronzano, Pdl, questo è «un passo avanti nella tutela dei residenti che consente ai vigili urbani di intervenire puntualmente, all’interno di un quadro preciso; e per questo tutela anche i gestori dei lo cali. Per la prima volta si parla di tranquillità pubblica e convivenza civile».

L’Epat-Ascom che in questi giorni ha rinnovato i vertici ha creato un tavolo permanente per la movida in cui ha messo tutti i locali, dai bar alle discoteche. «Vogliamo interpretare meglio le diverse anime della movida – spiega il direttore Claudio Ferraro – Siamo soddisfatti di questo nuovo regolamento perché nasce da un confronto tra noi e l’amministrazione. I punti sono per la maggior parte condivisi e offrono una maggiore regolarizzazione rispetto a quanto avveniva prima. Naturalmente il cammino non si ferma qui.». [G.Guccione]

23.07.13_Repubblica_Movida