Un giallo sui fondi per la nuova moschea – Repubblica

Un giallo sui fondi per la nuova moschea – Repubblica

Un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza su chi sia il mittente del bonifico intestato all’Unione Musulmana in Italia, dopo la pubblicazione di un articolo su un quotidiano marocchino in cui si sostiene che la cifra di due milioni di euro non arriverebbe affatto dal Governo di Rabat

Il sindaco “anticipa” la legge niente nozze per l’irregolare. Voci di strani donatori dal Marocco. L’imam smentisce: ecco il bonifico

Non si placano le polemiche per la costruzione della nuova moschea che sorgerà nel quartiere Valdocco, già finanziata dal governo del Marocco, con il via libera del ministro degli Esteri Franco Frattini. Un’interpellanza in Comune e un’interrogazione parlamentare chiedono chiarezza su chi sia il mittente del bonifico bancario intestato all’Umi, l’Unione Musulmana in Italia, dopo la pubblicazione di un articolo su un quotidiano marocchino in cui si sostiene che la cifra di due milioni di euro non arriverebbe affatto dal Governo di Rabat ma sarebbe raccolta da ignoti.

«È tutto falso – ribatte Abdel Aziz Khounati dell’Umi – la somma non è di due milioni, ma molto inferiore: il mittente del bonifico è il Ministro degli Habous (il patrimonio formato da cittadini musulmani per le azioni benefiche) e degli affari islamici. Abbiamo comprato già l’immobile in via Urbino 5, e tutto si è svolto nella massima trasparenza. Mi stupisce questo atteggiamento inaspettato da una referente della comunità marocchina che non dovrebbe ostacolare un progetto di integrazione ma incoraggiarlo». Una copia della ricevuta arriva anche a Repubblica: il finanziamento è erogato dal «Ministere des bous et des affaires isl.» all’Unione Musulmani in Italia, tramite la banca Unicredit, agenzia di piazza della Repubblica. «Ho anch’io una copia del bonifico – conferma l’assessore all’integrazione Ilda Curti – e anche la Digos».

L’interpellanza è firmata dai consiglieri Andrea Tronzano (Pdl) e Mario Carossa (Lega) e dal consigliere di circoscrizione Franco Poerio (Pdl), che hanno anticipato l’interrogazione che la parlamentare italiana Souad Sbai presenterà lunedì. Secondo la deputata Pdl (assistita dall’avvocato Loredana Gemelli come parte civile nella causa per l’omicidio di Hina, la ragazza afghana uccisa dal padre perché troppo “occidentale”), il quotidiano nazionale Assabah sostiene che «l’associazione avrebbe ricevuto la somma da ignoti», che il finanziamento sarebbe stato mandato sul conto personale di un appartenente dell’Umi e che «l’intelligence marocchina era al corrente del trasferimento tanto da avviare un’indagine interna». A preoccupare la parlamentare è in particolare la mancata smentita da parte del governo del Marocco. «I torinesi hanno manifestato la loro preoccupazione anche con la raccolta di oltre 1800 firme, è nostro dovere fare luce su questi fatti» ha spiegato Tronzano. (…)