“Una follia chiudere il Castello di Rivoli” – La Stampa

“Una follia chiudere il Castello di Rivoli” – La Stampa

La provocazione del Pd Cassiani si arena di fronte alla storia e al prestigio del simbolo dell’arte contemporanea: “Un patrimonio di Torino e del Piemonte”.
A voler sintetizzare, la provocazione del Pd Luca Cassiani, che auspica la chiusura del Castello di Rivoli, è stata accolta a pomodorate. A nessuno però, è sfuggito il senso del ragionamento del presidente della commissione Cultura del Comune: «In questo difficile momento, ha senso incaponirsi su Rivoli? Possiamo permetterci di tenere un Museo che ingoia milioni e restituisce spiccioli? Perché non guardare alle opportunità rappresentate dalle ex-Ogr, nel centro di Torino?». No, non si può. Patrizia Sandretto, che se ne intende e fa anche parte, con Bonito Oliva e Manacorda, del team di esperti chiamato a vagliare i candidati alla direzione proprio di Rivoli, poco manca che si lasci sfuggire un «Ma siamo matti!». (…)

La replica di Coppola è altrettanto perfida: «Che confusione e distanza c’è in Comune tra giunta e consiglio. La richiesta di Cassiani è incomprensibile: perché devo illustrare ragioni e conseguenze di una proposta del collega Braccialarghe?». Sul piano politico, Coppola ha di nuovo buon gioco perché da Giampiero Leo («Rivoli e irrinunciabile, la proposta di Cassiani è fatta da chi non conosce il sistema mondiale dell’arte contemporanea dove New York e Londra dialogano con noi perché c’è il Castello») al capogruppo in Comune, Tronzano («Curioso che la sinistra voglia chiudere un caposaldo della cultura») il centrodestra è con lui. Non Cassiani che si deve beccare le critiche di esponenti rivolesi Pd, come Boeti e Sammartano, per i quali guai a toccare il Castello. (…)
(B.Minello)

10.06.13_Stampa_Rivoli