Un’alternativa alla sinistra esiste, il centro destra unito guarda alle amministrative del 2016 – News Italia Live

Un’alternativa alla sinistra esiste, il centro destra unito guarda alle amministrative del 2016 – News Italia Live

Archiviata anche l’ultima festività natalizia, la città sabauda è entrata nel nuovo anno con tanti problemi da risolvere (tasse, disoccupazione, sicurezza su tutti) e una scadenza elettorale, anninistrative 2016 che, se ai più sembra ancora lontana, in realtà è assai più vicina di quanto si possa immaginare soprattutto per chi sta già lavorando per arrivare all’appuntamento con  un programma e una squadra coesa. Si tratta del centro destra che all’avvio di questo delicato 2015, ha voluto attraverso la firma dei suoi esponenti Tronzano ( Fi) Ricca (lega Nord) Magliano (Ncd) e Marrone (FDI) far sapere che il centro destra, unito, si sta muovendo in vista dell’importante scadenza elettorale.

“Alcuni, forse molti, torinesi si chiedono se a Torino il centrodestra, inteso nella sua accezione storica: Forza Italia, Lega Nord, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia, esista vista l’assenza mediatica dai dibattiti sul futuro della nostra Città. È una domanda legittima a cui vogliamo rispondere. E’ importante fare una premessa: sono anni che lavoriamo per la nostra città e quindi parliamo con cognizione di causa”, esordiscono i quattro moschettieri della destra moderata.

“Innanzitutto, rispondiamo insieme e non separatamente ritrovando, localmente, l’unità necessaria, auspicabile anche a livello nazionale; questa la migliore notizia per chi ci apprezza. In secondo luogo, è nostro desiderio rompere la monotonia di un dibattito che se si svolgesse sempre nei soliti ambienti rischierebbe di avvitarsi e non essere utile. In terzo luogo, vogliamo che in questa città si possa aspirare ad ottenere l’alternanza di governo, sale della democrazia e generatrice di virtù. Sono sostanzialmente trent’anni, infatti, che governa la sinistra (1975/85 e 1993/2016) in tutte le sue sfaccettature; evitare di sollevare il tema significherebbe non voler vedere questa anomalia, per la verità estesa anche ai grandi Comuni della prima cintura. Naturalmente, tocca al centro-destra torinese avere l’adeguata autorevolezza per ottenere la fiducia che cerca dai cittadini. Non divaghiamo. L’impietosa fotografia fatta da Il Sole24Ore e da Italia Oggi (Torino precipita in classifica in tutti i settori), la risposta piccata del sindaco, che minimizza, e il suo rilancio su progetti di dubbia efficacia e realizzabilità, dimostra l’attitudine oligarchica e autoreferenziale della politica della sinistra torinese: pochi che decidono pensando che sia tutto giusto salvo essere smentiti, anno dopo anno, dai numeri e dal confronto con altre città. Le responsabilità sono chiare e devono essere ricordate. Troppo comodo per tutti non fare torti a nessuno dicendo che destra e sinistra hanno contribuito al debito miliardario e al declino. Non è così. A Torino, e non è polemica ma è la realtà dei fatti, ha sempre e solo governato la sinistra. Debito miliardario indebitamente venduto come virtuoso pur sapendo che a causa di questo debito ci sono tutta una serie di conseguenze molto negative sulla vita quotidiana delle persone; finte liberalizzazioni delle aziende pubbliche, in realtà vendute alle solite società parapubbliche dalle quali si incassano soldi sempre pubblici e quindi provenienti dalla stessa greppia; vendite immobiliari per cosi dire “creative”; tasse e tariffe, anche occulte, altissime tanto da inserire Torino nel gotha delle città italiane che più tartassano famiglie ed imprese; burocrazia di Palazzo Civico padrona del destino delle persone e capace di pesare come un macigno su costi e tempi a carico di imprese e cittadini; disagio alimentato dai professionisti del disagio che poi diventano i proprietari della vita altrui; norme e regolamenti applicati retroattivamente che cambiano improvvisamente la pianificazione della vita; manutenzioni mai fatte e poi rilanciate con l’accensione di nuovi mutui che fanno così pagare due volte il costo ai cittadini; occupazioni abusive che distruggono il concetto di proprietà; regole incerte perché non uguali per tutti; libertà di educazione in pericolo per le nuove generazioni…e si potrebbe continuare. Facile criticare, dice il lettore anche non di parte; certo, ma l’unica pecca di questa valutazione è la negata, ignorata, sottovaluta, misconosciuta azione delle forze alternative alla sinistra a Torino. Facendo alcuni esempi positivi e costruttivi emerge chiaramente come il centrodestra abbia palesato la sua capacità di governo; se oggi, infatti, la tassa rifiuti sulle imprese è un pochino più bassa dopo un decennio di spropositati aumenti, se sull’emergenza abitativa iniziano a intravedersi delle soluzioni, se il dibattito sulle buche nelle strade e nei marciapiedi ha assunto la sua giusta dignità, se è nato il disability manager, se si parla e si agisce un po’ più concretamente a tutela dai reati contro la persona e predatori e non solo contro il patrimonio, se la tutela del diritto al riposo ha assunto dignità regolamentare, se gli ambulanti e i commercianti di vicinato iniziano ad essere ascoltati dai palazzi senza essere considerati evasori è perché il centrodestra ha fatto valere le sue ragioni. Sappiamo che saranno ancora anni difficili, ma noi siamo certi di avere la giusta ricetta per Torino. Forza Italia, Lega Nord, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia continueranno a credere ci possa essere un governo diverso da quello attuale e a spiegare i loro progetti fino a che ad avere certezza non saranno la maggioranza dei cittadini torinesi” Con gli auguri di un 2015 sereno si conclude il lungo memoriale firmato dalle forze politiche di centro destra di Torino. Andrea Tronzano (Forza Italia), Fabrizio Ricca (Lega Nord), Silvio Magliano (Nuovocentrodestra) e Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia)

Un segnale forte: l’opposizione è compatta e viaggia in un’unica direzione, arrivare all’appuntamento del 2016 con un plotone di tutto rispetto in grado di dare battaglia all’attuale maggioranza e a Fassino che, se da un lato è attratto dalle sirene romane, dall’altra si lascia sfuggire che potrebbe essere interessato ad una nuova candidatura. I giochi sono iniziati, dunque, non ci resta che aspettare le prossime mosse per la partita del Palazzo.

FEDERICA BOSCO