Ecco perché nessuno vuole Gtt “Chi compra, poi non può decidere” – La Stampa

Ecco perché nessuno vuole Gtt “Chi compra, poi non può decidere” – La Stampa

Forza Italia: «Si fa nulla perché non si vuole perdere un bacino elettorale»

Parafrasando Moretti: «Con queste regole, Gtt ce la terremo sempre sul groppone». Battuta semplicistica e ingenerosa nei confronti dell`azienda di corso Turati, ma è il succo dell`audizione dei vertici italiani di Arriva, uno dei maggiori gruppi di trasporto passeggeri in Europa che fa parte del colosso Deutch Bahn che ha alle spalle il ministero dei Trasporti tedesco.

Tre pretendenti spariti
I primi a gettare la spugna nell`ennesima gara che il Comune, a fine 2014, aveva aperto per cedere il 49% di Gtt . A chi? A un socio privato che, per le anime belle di Palazzo Civico, avrebbe dovuto sganciare una paccata di milioni, magari impegnarsi a fare un po’ di investimenti, ma con un potere decisionale imbrigliato da uno Statuto degno di Kroda. E infatti, dopo Arriva, se ne sono andate le Ferrovie, mentre della terza azienda, la Tundo, specializzata nel trasporto disabili, non si hanno segnali e della cessione di Gtt se ne tornerà a parlare quando magari i conti piangeranno di nuovo. O, più probabilmente, non ne sentiremo parlare fino al prossimo anno, rigorosamente dopo le elezioni amministrative, ché ogni politico che si «rispetti» si guarda bene dall’affrontare trascinandosi dietro una gatta da pelare come la privatizzazione di «un’aziendasostiene Andrea Andrea Tronzano di Forza Italiasi tende a difendere l’interesse elettorale» rappresentato dai suoi 5 mila dipendenti. L’amministratore delegato di Arriva Italia, Leopoldo Montanari, e quello della Sadem, l’azienda controllata che opera in Piemonte, Giuseppe Proto, auditi in Comune, non hanno fatto polemiche. Si sono limitati a elencare, numeri alla mano, i benefici della liberalizzazione: «Ovunque – ha spiegato Montanari – sono aumentati i passeggeri e pure la redditività». (…)

(B. Minello)

19.02.15_Stampa_Gtt vendita