“Superare i campi nomadi coniugando solidarietà e legalità” – CittAgorà

“Superare i campi nomadi coniugando solidarietà e legalità” – CittAgorà

Deve essere chiaro che i 5 milioni di euro per l’emergenza nomadi a Torino sono stati stanziati dal Governo (all’epoca in cui ministro degli Interni era Roberto Maroni), sono gestiti dalla Prefettura – che deve dare il benestare ai vari progetti – e sono vincolati a quel determinato scopo, per cui non possono essere altrimenti destinati. E’ importante che i cittadini lo sappiano, tanto più in una situazione di generale difficoltà sociale ed economica come quella che stiamo vivendo”. L’assessore Elide Tisi ci ha tenuto a ribadirlo, durante un incontro con le Commissioni Pari Opportunità e Servizi sociali. La Città di Torino ha sottoscritto un “Protocollo Rom” con la Prefettura e costituito un gruppo di lavoro invitando a parteciparvi enti come la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, le Circoscrizioni, la Diocesi, la Chiesa Ortodossa Romena (alla quale fanno riferimento gran parte dei nomadi rom), Compagnia di San Paolo, Università, Questura e naturalmente la Prefettura. Lungo Stura Lazio
Gli interventi che saranno effettuati partiranno dal presupposto della reciprocità tra diritti e doveri: i percorsi di inclusione (abitazione, lavoro) saranno basato su una libera assunzione di responsabilità da parte dei beneficiari, ha spiegato l’assessore Tisi, specificando inoltre come il superamento dei campi nomadi non autorizzati sia la priorità. Allo studio anche l’incentivazione dei rimpatri volontari, non dimenticando che la grande maggioranza dei nomadi, in particolare quelli di nazionalità romena, sono cittadini dell’Unione Europea a pieno titolo. Ma appunto, obiettivo fondamentale rimane il superamento dall’attuale situazione dei campi: a partire da quello di Lungo Stura Lazio, un migliaio di persone o forse più, abbarbicate lungo la sponda della Stura, in condizioni igieniche – e di sicurezza – decisamente precarie.
C’è anche un altro aspetto da tenere presente: miglioramenti delle condizioni di vita dei rom non potranno che avere ricadute positive su tutta la cittadinanza, a partire dagli abitanti dei quartieri oggi interessati dalla presenza dei campi abusivi.
Nel corso dell’incontro, Andrea Tronzano ha sostenuto che buona parte dei nomadi rifiutano ogni integrazione: secondo il capogruppo del PdL, inoltre, occorrerà fare in modo ce una volta liberate le aree degli insediamenti abusivi, queste non vengano subito rioccupate. E una politica efficace di rimpatri incentivati, ha aggiunto, presupporrebbe un’intesa con il governo di Bucarest. Infine, ha chiesto all’assessore se veramente si intenda autorizzare l’insediamento spontaneo di nomadi sorto al fondo di corso Tazzoli, ricevendo in proposito una risposta negativa. (…)
Nelle foto: Immagine del campo nomadi non autorizzato di Lungo Stura Lazio. Si stima che vi risiedano un buon migliaio di persone, in gran parte di nazionalità romena

Claudio Raffaelli