E’ bufera anche nel centrodestra. Ghigo al Pdl: “Trattati da serie B” – La Repubblica

E’ bufera anche nel centrodestra. Ghigo al Pdl: “Trattati da serie B” – La Repubblica

Anche la responsabile della Propaganda, la cuneese Ravetto insorge. Costa minimizza

Pdl, Ravetto e Ghigo all’attacco di Costa
Se il  Pd piange il Pdl non ride. Anche la costola torinese del partito di. Silvio Berlusconi è rimasto al palo, nella corsa alle poltrone per viceministri e sottosegretari. La prima a sollevare la questione è Laura Ravetto, la responsabile della propaganda del Pdl. «Apprendo che il coordinatore regionale del Pd piemontese si è dimesso a causa dell’assenza di un’adeguata rappresentanza piemontese nel governo».  SEGUE A PAGINA II

E aggiunge: «C’è molto rammarico. Come è possibile che il partito non abbia espresso neppure un rappresentante del Piemonte e della Liguria, a fronte di un’amplissima rappresentanza del centrosud. Questi territori stanno attraversando una drammatica crisi e chiedo al coordinatore Enrico Costa di aprire una riflessione nel partito. Sono piemontese e se vorrà mi avrà al suo fianco in questa battaglia». A Torino, però, nel quartier generale di corso Vittorio Emanuele, dove ha sede il partito, si getta acqua sul fuoco. Costa (che pure era uno dei papabili, anche se, spiega «sarebbe stata una carica incompatibile con quella politica che rivesto ora e non avrei accettato») minimizza. «Io credo che non se ne siano nemmeno accorti spiega – hanno scelto le persone per la competenza, non per la rappresentanza territoriale. Comunque è un fatto simbolico: un sottosegretario non incide nell’azione di governo solo perché è di un certo territorio. E poi quando abbiamo avuto dei ministri non mi pare che ci siano arrivati grandi vantaggi». L’esclusione da governo riapre però una ferita, quella della composizione delle liste perle elezioni, quando fu catapultata da Roma la maggior parte dei candidati, lasciando fuori gli esponenti più illustri del partito regionale. «Fu un passaggio doloroso, ma sono cose diverse» smorzai toni Costa che anzi trova oggi in quella scelta una delle condizioni che hanno ridotto il Piemonte a non avere incarichi nel governo. «Letta ha scelto i sottosegretari tra i parlamentari, ma noi, appunto, di piemontesi ne abbiamo pochi». E sulle dimissioni dei vertici democratici non risparmia la frecciatina: «Erano in scadenza, hanno un partito in ebollizione e ne hanno approfittato. L’ex coordinatore Enzo Ghigo però va all’attacco. In una lettera riservata al suo successore solleva la questione del Piemonte che «non può essere preso in considerazione solo al momento del voto e poi relegato nel dimenticatoio per 5 anni». Ghigo parla di «schiaffo reiterato alla classe dirigente e agli elettori del Pdl», di «realtà di serie A e di serie B» e di «rappresentanze territoriali indispensabili che invece vengono scientificamente non considerate per gli incarichi di governo nazionale». Tanto che l’ex overnatore non esclude future iniziative «a tutela dei nostri elettori e della democrazia nel partito».

Anche il capogruppo del Pdl in Comune Andrea Tronzano storce il naso e pone una questione interna. «Un partito di massa – commenta – ha bisogno di tutte le persone e di tutti i territori. Bisogna evitare l’individualismo esasperato che porta ad avere poca forza a Roma». [M. GIACOSA]

04.05.13_Repubblica_Partito