“TORINO AI TORINESI”, FORZA ITALIA INCONTRA I CITTADINI
Con lo slogan Torino ai Torinesi, venerdì 20 marzo Forza Italia incontra i cittadini e lo fa in maniera diretta su un palcoscenico, il Gam in corso Galileo Ferraris 30 , con alcuni attori della politica nazionale e locale, e con i cittadini che avranno modo di dialogare con i politici. Un pubblico che potrà interagire con la politica con la formula del talk show orchestrato da Roberto Rosso di Retesette. Tra i promotori di questo primo incontro con i cittadini per discutere dei temi di attualità, Andrea Tronzano capo gruppo di Forza Italia e consigliere comunale di opposizione, che sottolinea l’importanza di restituire Torino ai Torinesi, come di fatto recita lo slogan della serata.
“L’amministrazione torinese deve tornare a occuparsi delle cose che contano per i cittadini: – esordisce Tronzano – le tasse, la burocrazia, gli aspetti della vita quotidiana che vanno dalle buche nei marciapiedi fino ai servizi per la famiglia. Torino su misura per i cittadini Torinesi è per identificare e contrastare le discriminazioni “al contrario” cioè quelle che essi subiscono pur essendo cittadini di Torino e quindi con diritti esigibili in ogni momento e non a piacimento della pubblica amministrazione. Non più sudditi, ma protagonisti: liberi di creare il proprio futuro e di gestire la propria vita quotidiana”.
Quali saranno gli argomenti di cui dibatterete durante la serata?
“Commercio, case popolari, buche, zingari, movida e tasse saranno alcuni dei temi perché sono tra i più sentiti. Non è pensabile che un commerciante onesto faccia fatica a sopravvivere tra tasse e cantieri vari e a fianco continui ad avere un abusivismo senza fine; i cittadini di Torino devono poter avere un tetto sopra la testa e non sottostare a mortificanti attese che rendono indegna la loro vita; chi subisce dei danni fisici a seguito di cadute dovute ad un manto stradale simile a una groviera deve essere risarcito e non ci devono essere cavilli burocratici che lo impediscono; la situazione zingari ha assunto dimensioni impressionanti e non è possibile che i torinesi subiscano continui furti o aggressioni e loro continuino a godere di impunità e servizi; il contrasto alle tasse locali, perlopiù occulte e in aumento anno dopo anno, è una priorità per mettere più soldi in tasca alle persone, per fare qualche esempio il costo dei parcheggi, delle sepolture, della casa o del negozio, del suolo pubblico, dei rifiuti: tutti costi che incidono prepotentemente nella vita di tutti noi e che sono diretta conseguenza dell’enorme debito creato dalla sinistra”.
Il ruolo del pubblico quale sarà? Potrà interagire con voi?
“Il pubblico sarà rappresentato da 6 persone che parleranno delle discriminazioni subite. Rappresentano categorie molto diffuse in Città e coprono molti dei problemi a cui ognuno di noi deve far fronte quotidianamente in questa città. La platea si identificherà in loro. La politica risponderà dando delle soluzioni”.
Chi salirà sul palco?
“I nostri esponenti nazionali di punta saranno Giovanni Toti, Alessandra Mussolini e Alessandro Cattaneo che partendo dallo scenario nazionale daranno importanti spunti locali. Poi Cattaneo è riuscito nella passata legislatura a vincere nella rossa Pavia ed ha ben amministrato per cinque anni e quindi sarà un punto di riferimento importante sia nell’esempio sia nella strategia per ottenere un grande risultato”.
Secondo Lei qual è la ricetta oggi per vincere la corsa alle amministrative?
”Far capire che questo sistema di potere trentennale ha impedito alla città di crescere. I nostri figli troveranno un lavoro solo se Torino sarà in grado di garantire tutti e non solo quelli con la tessera di partito in tasca o i plenipotenziari pubblici o para pubblici. La forza di Forza Italia deve essere quella di dialogare con il potere senza rimanere ingabbiato da esso. Un unico scopo ci deve guidare: il bene comune. La nostra preoccupazione maggiore è riuscire a far arrivare questo messaggio e ce la metteremo tutta”.
Torino è sempre stato un feudo della sinistra, secondo Lei come può oggi il centro destra e in particolare Forza Italia ribaltare i pronostici e conquistare gli elettori?
“E’ una scommessa molto complessa. Il Pd ha conquistato tutte le casematte, come le definivano i comunisti, e occupa tutto: dalle fondazioni bancarie alle bocciofile locali. La loro rete di potere è immensa. Noi abbiamo poche armi e le useremo tutte: trasparenza, concretezza, novità ed esperienza di governo. Un grande obiettivo è arrivare al ballottaggio, poi il secondo turno è un’altra partita e tutto può succedere. Certamente, è fondamentale che il centrodestra sia unito e compatto, con un candidato Sindaco che rappresenti una novità che faccia capire ai nostri elettori la volontà di investire sul futuro; in passato, non sempre, ma troppe volte, gli interessi personali hanno pregiudicato la costruzione su basi solide. Uno degli errori è stato quello di accumulare sui singoli e non di generare opportunità per tutti; questo ha impedito, anno dopo anno, l’identificazione nel Partito e ha generato emorragia di uomini e idee. Fare il candidato Sindaco è un onore e non un onere che deve essere ripagato in qualche maniera. Comporta responsabilità verso una parte della Città che non deve essere tradita. Solo così saremo credibili e diventeremo punto di riferimento per i corpi intermedi e i cittadini”.
I ruoli di Berlusconi e di Salvini nel centro destra possono coesistere?
“Forza Italia e la Lega devono coesistere. L’alleanza politica è strategica e non si può ridurre ad un conflitto o a un accordo personale. Berlusconi con la sua sensibilità e lungimiranza ha saputo tutelare, e continua a farlo, interessi diversi; spero che Salvini abbia questa volontà e non si faccia attrarre soltanto dal grande risultato personale. Qui è in gioco la costruzione della società del futuro e l’affermazione delle nostre tesi, che la storia dimostra essere quelle giuste. Non pensare a questo significa emarginare la cultura moderata e liberale e riformista per i prossimi venti anni. L’Italia e la democrazia non se lo possono permettere. Berlusconi leader imprescindibile, anche per Salvini che con umiltà dovrebbe pensare all’interesse superiore e non a sfruttare il momento; Berlusconi non lo ha mai fatto, neanche quando era al 30%”.
Se fosse Lei il candidato sindaco di FI quale sarebbe il primo impegno che prenderebbe coi cittadini?
Sembra una banalità, ma sin da subito penserei ad asfaltare i marciapiedi e le strade per ricostruire il senso di appartenenza ad una comunità; ridare certezza che l’amministrazione si occupa dei cittadini è una priorità. Nei cinque anni: poche cose, perché realizzarne troppe è utopia, ma concrete: vendere le partecipate almeno all’80% e abbassare le tasse, contrastare l’illegalità diffusa, rimettere le imprese e il commercio al centro per aiutare l’occupazione; ridare spina dorsale a questa Città: solo così si toglie il cittadino dal bisogno e lo si rende libero”.
FEDERICA BOSCO