I giovani, la nostra speranza, la nostra forza

I giovani, la nostra speranza, la nostra forza

Nel 1987 Jacques Delors durante il suo primo mandato ebbe una intuizione straordinaria: promuovere l’identità europea e l’integrazione tra popoli attraverso i giovani.

Interazione e apprendimento reciproco sono i capisaldi di questo grande progetto, Erasmus.

La nostra capacità sarà quella di cogliere questi frutti e di riseminare continuamente. Questo è il futuro dell’Europa che noi vorremmo. Un’Europa di popoli che sta cercando, con fatica ma al tempo stesso con la forza della sua storia, di diventare il collante tra un Occidente smarrito e pieno di ansie e paure ed un Oriente, senza regole, ma con capacità di lavoro, con professionalità e con una popolazione numericamente enorme e giovane.

L’opportunità di parlare davanti a 4000 giovani, ragazzi e ragazze, in una cornice meravigliosa quale questa architettura dello Juvarra oggi patrimonio dell’Umanità, è per me un onore.

Questa notte voglio parlare al Vostro cuore perché siete Voi oggi il patrimonio dell’umanità

Sono convinta che il primo impegno morale per la nostra generazione sia quello di dare a Voi ciò che le generazioni che ci hanno preceduto hanno dato a noi: punti di riferimento quali l’onestà dei comportamenti, la capacità di avere valori quali il rispetto reciproco, la lealtà, la serenità nell’affrontare i problemi quotidiani. Parole in disuso come “scusa” e “grazie” non devono essere intese come un segno di debolezza, ma come il riconoscimento del rispetto tra le persone, come il segno di un rinnovato impegno civile, come il caposaldo della ricostruzione di quella rete di rapporti che è alla base della nostra rinascita.

Il progetto Erasmus fornisce, annualmente, queste opportunità perché collega tradizione e modernità ed Erasumu Day Live 2009 è la penultima tappa che prelude a Torino Capitale europea dei giovani nel 2010, direi il giusto riconoscimento e il compendio di quanto in questi 22 anni l’Europa è stata in grado di realizzare.

Lo sviluppo della personalità dei giovani è il secondo impegno che la nostra generazione deve prendere con Voi. Comprendere coscientemente le differenze significa raggiungere l’obiettivo finale di una sana azione europea: la fiducia uno nell’altro. Non per nulla “Uniti nella diversità” è la frase simbolo dell’Unione Europea. Sono convinta quindi che far sì che ogni giovane, attraverso le esperienze più varie, naturalmente sane, attraverso gli errori che durante il percorso di crescita farà, attraverso l’aiuto che l’esperienza dei più “saggi” (non anziani) può dare, attraverso il consolidamento di principi sani e condivisi, possa avere tutte le opportunità di conoscenza possibili consenta di formare una personalità equilibrata che promuova sé stessi in modo non egoistico, con le giuste ambizioni personali, ma tenendo sempre presente gli altri.

Il terzo impegno è darVi la possibilità di trovare un lavoro. Sacrificare amicizie, serata in discoteca, opportunità di svago per studiare non può non essere ripagato se vogliamo che la nostra società abbia un futuro. Tanti, troppi giovani oggi non possono godere, finiti gli studi, di quello che rende un uomo e una donna liberi e fieri: il lavoro. Di chi è la colpa? Di tutti e di nessuno, ma non deve essere così. Anche in questo ci devono essere risposte chiare per poter riavere il vostro entusiasmo e per far sì che voi crediate nuovamente nel futuro. Coloro che guidano la società odierna, non solo nella politica, ma anche nell’informazione, nell’economia, per tornare ad essere credibili devono dare l’opportunità a tutti, non lasciando nessuno indietro, ma premiando il merito e l’impegno, di appropriarsi della propria vita, di potersi formare una famiglia, di poter amare, di poter vivere con un orizzonte che non sia quello dell’anno di contratto.

Non è un discorso demagogico. E’ molto concreto perché credo fermamente che un progetto come Erasmus, abbinato ad una azione volta a realizzare ciò che l’UE definisce economia sociale di mercato, possa garantire entrambi i bisogni primari di un essere umano: creare una famiglia e avere un lavoro dignitoso.

L’ultimo impegno che la nostra generazione deve prendere con Voi è garantire la mobilità sociale. La possibilità di scalare i gradini debbono esserci per tutti. Soprattutto per chi non nasce in famiglie con ampie possibilità. Pensare che si torni ad una società dove il censo sia un elemento immutabile non mi entusiasma e non la vorrei per i miei figli. Loro, Voi dovrete avere il giusto riconoscimento al Vostro impegno.

Erasmus aiuta a centrare anche questo obiettivo.

Per questo, questa sera, sono orgogliosa di aver potuto parlare qui.

Sono fiera di aver potuto raccontare alcune mie idee davanti a 4000 giovani.

Concludo con una citazione di Kant che spero riassuma quanto ho fin qui detto:

Assicurare la propria felicità è un dovere perché il fatto di non essere contenti del proprio stato potrebbe facilmente diventare una grande tentazione di mancare ai propri doveri”.