I nomadi a Torino. Fenomeno in crescita che necessita di più rigore nei controlli e meno spettacolarizzazione mediatica

I nomadi a Torino. Fenomeno in crescita che necessita di più rigore nei controlli e meno spettacolarizzazione mediatica

Se ne parla, anche a sproposito, solo quando accade il “fattaccio”. I nomadi però sono una realtà della nostra Città ed è per questo che non trascuriamo il problema nei momenti “tranquilli”.

Alcuni dati che aiutano a fotografare la realtà.

Quattro sono i campi autorizzati da apposito Regolamento (n. 290, approvazione nel 2004) in diverse zone della Città.

Dove sono e quante persone dovrebbero ospitare?

Li troviamo in Corso Unione Sovietica 665 (Sangone – capienza massima 250 persone), in Strada Aeroporto 235 (Aeroporto – capienza massima 250 persone), in Via Germagnano (Germagnano – capienza massima 170 persone), in Via Lega 50 (Le Rose – capienza massima 100 persone). Due di questi campi (Sangone e Le Rose) sono occupati da Sinti piemontesi, gli altri due da Slavi.

Che cosa prescrive il nostro Regolamento?

I contingenti possono essere superati solo in casi eccezionali; il numero di persone può essere diminuito per motivi igienici e di ordine pubblico; la Polizia Municipale esercita una assidua vigilanza sul rispetto della legge ed una presenza costante nelle aree; possono essere revocati.

Qual è la situazione?

Circa 900 persone nei campi autorizzati.

Oltre 1200 abusivi, in aumento. Presenze allarmanti che stazionano in campi fuori controllo.

Dove sono i campi abusivi?

Lungo Stura Lazio (250 rom in 20 baracche), Via Paolo Veronese/Strada Aeroporto (100 rom romeni), Ex Cascina Continassa (80 rom romeni), Strada del Portone (30 rom romeni), Via Germagnano (300 rom romeni accampati nonostante cartelli di divieto di accesso, campeggio, sosta e fermata). Ad essi si aggiungono piccoli agglomerati come Via Botticelli Ex Alfa (70 rom romeni) o in Parco Colonnetti e via di seguito fino ad arrivare ad oltre 1200.

A questi sommiamo gli Itineranti (di stirpe italiana bergamasca, siciliana, evangelista e stirpe straniera hudorovich, spagnoli, francesi), dediti esclusivamente o quasi alle truffe. Si piazzano ovunque, incuranti delle norme igieniche, sanitarie e delle prescrizioni di leggi o regolamenti.

Come vivono?

Il criterio generale che li governa è l’insofferenza all’inserimento in un contesto civile e un perentorio disconoscimento delle Istituzioni.
Non possiamo dire che valga per tutti, ma le indagini, e se vogliamo l’osservazione diretta della quotidianità, dimostrano una vera e propria struttura organizzativa dei campi rom (associazione a delinquere) finalizzata ai furti e alla ricettazione (per la maggior parte di cavi elettrici e rame con conseguente grave pericolo per la circolazione ferroviaria), ai traffici di auto, alla contraffazione di documenti, alle rapine. Pensate che nell’ultimo anno si è assistito ad una media di 50 furti al mese in esercizi commerciali, previo sfondamento delle vetrine, in particolare in Barriera di Milano. Infine, ultimo ma non ultimo, inizia l’attività di prostituzione da parte di donne inserite nei campi.

Rabbrividisco, infine, pensando che bambini giochino, tra i rifiuti, con i topi.

E’ la verità, purtroppo.

Una verità a cui noi, opposizione responsabile ma determinata ad una maggioranza di centro sinistra che fa delle (finte) politiche sociali la propria bandiera, porremo rimedio.

Andrea Tronzano