Curti: «I bandi The Gate erano tutti regolari» – Il Giornale del Piemonte

Curti: «I bandi The Gate erano tutti regolari» – Il Giornale del Piemonte

Ma è in forse la gara sui servizi di sicurezza. E Tronzano fa convocare gli uffici giovedì

Le irregolarità nella contabilità delle associazioni incaricate di curare la riqualificazione di Porta Pala 770, se ci sono, non sono state commesse dall’assessore Ilda Curti. In ogni caso si tratterebbe di irregolarità molto meno importanti rispetto a quelle ipotizzate dalla Procura della Repubblica che, dopo aver indagato per alcuni mesi sui bandi, ha inviato il fascicolo alla Corte dei Conti per il sospetto di un danno erariale di oltre un milione di euro. Contabilità eseguita male, fatture non corrispondenti agli incarichi: insomma, un pasticcio. Non si ferma neanche nei giorni a ridosso di Pasqua l’attività della commissione controllo di gestione. L’audizione dell’assessore Curti, chiamata a ricostruire il percorso di affidamenti di The Gate, ha riservato qualche sorpresa. Suo malgrado coinvolta nella vicenda come dirigente responsabile del progetto tra gli armi 2005 e 2007, Curti riferisce una realtà opposta a quella rilevata dalla procura. Non solo il danno erariale non ci sarebbe, ma il conteggio delle fatture e più in generale degli appalti sarebbero stati eseguiti attraverso criteri importati dall’Unione Europea e, dunque, «molto più rigorosi di quelli previsti dalle nostre leggi». «Se non ricordo male certificammo perfino gli scontrini del bar, per non parlare delle fatture. Pertanto mi sembra molto strana la prospettiva con cui gli inquirenti hanno letto le carte. Naturalmente nessuno dubita della Procura, ma per conto nostro possiamo dire di avere la coscienza a posto». L’indagine della Procura, dopo aver escluso la perseguibilità di reati ormai in prescrizione – ha però messo l’accento sul fronte contabile. Così è stata la Guardia di Finanza a trasmettere gli atti sul tavolo dei giudici di via Roma. L’attenzione è stata concentrata in particolare su 7 associazioni tra quelle finanziate per progetti The Gate. Secondo la Finanza non avrebbero fornito «sufficienti giustificativi di spesa o documentazione» che attestino in modo corretto quanto è stato fatto, come e perché. Di queste associazioni una in particolare avrebbe inviato addirittura rendiconti gonfiati; più in generale tutte le altre avrebbero trascurato di tenere «specifica contabilità dei progetti finanziati dal Consorzio», e avrebbero indicato genericamente le voci di spesa, in qualche caso perfino omettendo di indicare nelle fatture la natura delle prestazioni pagate. Sommando le fatture che non trovano riscontro nei libri contabili o perfino nei lavori eseguiti si arriva a mezzo milione di euro, che nella versione delle fiamme gialle sarebbe stato sottratto all’erario. Soltanto uno degli indagati nell’ambito dell’inchiesta del pm Andrea Padalino sarà rinviato a giudizio per truffa. I riflettori sugli appalti del Comune continuano a rimanere accesi anche per quanto riguarda i rinnovi delle licenze ai gestori dei Murazzi: nei prossimi giorni terminerà la sessione dedicata agli interrogatori dei funzionari, per passare agli assessori. Nel frattempo un altro faro è stato puntato, ma a P-ala Zzo civico, sull’appalto dei servizi di guardiania del tribunale. L’amministrazione è chiamata a rinnovare, proprio in questi giorni, tramite bando, la sorveglianza armata dentro alcuni suoi edifici, tra i quali i musei e il palazzo di giustizia. Il capitolato però non rispetta i parametri imposti dal ministero alla voce retribuzioni.

I corrispettivi orari sono al di sotto del minimo fissato dal contratto di lavoro – secondo quanto contestato in una lettera di Andrea Tronzano del Pdl – almeno per quanto riguarda la guardiania: 15 euro nette al posto di 15,93 del contratto nazionale. Quello che ha fatto scattare la protesta è anche il fatto che il Comune ha deciso di assegnare il servizio con il massimo ribasso invece che con la migliore offerta economica. Giovedì se ne occuperà la commissione sugli appalti che ha convocato gli uffici per approfondire la vicenda.

Il bando per il 70% riguarda il servizio di vigilanza armata dentro il palazzo di giustizia e nei musei. In questo caso le soglie di retribuzione minima sono state rispettate. Il restante 30% riguarda il servizio di guardiania che invece, nel capitolato, è sotto la soglia di salvaguardia. Gli operatori del settore sono preoccupati e lanciano l’appello al Comune: «Le gare che riguardano la sicurezza non devono essere assegnate col massimo ribasso, era stato lo stesso Comune ad annunciare di non farvi più ricorso, in campagna elettorale». Ma la promessa è passata in cavalleria: promessa sì, ma da marinaio. [A. Costa]

31.03.13_GiornalePiemonte_Appalti