E ora il Comune taglia i carrozzoni – Il Giornale del Piemonte

E ora il Comune taglia i carrozzoni – Il Giornale del Piemonte

Via alcune quote diAmiat, Gtt e Dm. Tre agenzie studiano come fare

La parola d`ordine è fare cassa. Per farlo Palazzo civico ha la strada segnata: mettere sul mercato quote delle aziende partecipate (Amiat, Gtt e Trm) che saranno conferite dentro una holding prima della collocazione sul mercato. L’perazione dovrebbe portare qualche milione utile `ad abbattere il debito fermo al momento a 3,3 miliardi ma che arriva addirittura a quasi 5 contando quello delle municipalizzate. A illustrare in commissione il piano per arrivare al risanamento è stato il vice sindaco Tom Dealessandri. La giunta immagina alcuni step primo fra tutti è il conferimento delle quote dentro una cassaforte in attesa di mettere il malloppo sul mercato. La nomina degli advisor è stata eseguita tramite gara suddivisa per settori. Del piano industriale ne ne occupa Meliorbanca, mentre alla Deloitte e al1`AEG sono andate rispettivamente il settore ambientale (Amiat) e il settore trasporti (Gtt). Gli esperti sono al lavoro dal 9 di settembre. Ma il quadro completo non sarà pronto prima della fine di ottobre quando sarà costruito il master plan (piano industriale) con le ipotesi di uscita del pubblico dalle aziende. «E presto per dare una valutazione delle quote, aspettiamo il lavoro dei consulenti» dice Dealessandri. La consulenza ai 3 advisor è costata al Comune 1l5mila euro. Il vicesindaco ipotizza (solo ipotesi, nessuna decisione) di far confluire il tutto in FCT e poi di predisporre la cessione delle quote con gara (il conferimento nella holding comunale sarà eseguito perchè la gara a «doppio oggetto» non può essere fatta entro la fine dell`anno). La maggioranza per adesso attende di capire gli sviluppi. Le dismissioni sono agevolate dalla legge contenuta nella manovra che consente agli enti locali di recuperare de-gli incentivi per l`uscita dalle partecipazioni. I maggiori recuperi verrebbero capitalizzati con uno storno dal debito complessivo. Il Comune deve fronteggiare una situazione debitoria che lo colloca al vertice della piramide nazionale con 3,3 miliardi. Il piano di dismissioni nelle migliore delle ipotesi potrebbe portare il debito a 2 contando anche la parte patrimoniale da cui il Comune conterebbe di recuperare almeno 200 milioni. Ma la buona volontà non basta. Il Pdl tanto per cominciare chiede di discutere il tema in Conferenza dei Capigruppo con la presenza del sindaco. «E’ di fondamentale importanza per il bilancio comunale che la discussione sia il più allargata possibile» osserva il capogruppo Andrea Tronzano. Appoggiato nella richiesta anche da parte di Michele Curto di Sel. E del resto le cifre sono decisamente importanti. «Le 40 società controllate dalla Città spiega Tronzanosono iscritte nel Conto Patrimonio del Comune come immobilizzazioni finanziarie per un valore complessivo di 1,390 miliardi di euro, una valutazione prudente, basata sul valore nominale delle quote. Penso che la vendita del 40 per cento delle quote (il Pdl non ritiene utile vendere il 100%, ndr) sia una scelta pressochè obbligata purchè il ricavato sia utilizzato per ridurre l’indebitamento o per realizzare investimenti produttivi e non per finanziare spesa corrente». (Andrea Costa)