L’istituto Faà di Bruno strozzati dai cantieri – La Stampa

L’istituto Faà di Bruno strozzati dai cantieri – La Stampa

I genitori non possono fermarsi per accompagnare i figli a scuola

La tranquilla vita all’istituto Faà di Bruno si è trasformata in un inferno. Dall’ll settembre, data nefasta, sono cominciati i lavori del parcheggio pertinenziale in via Le Chiuse e i genitori non sanno più dove fermarsi con le auto per accompagnare i loro figli a scuola. Nelle ore di punta la coda intasa anche la vicina via Vagnone creando un imbuto che strozza il traffico. «Abbiamo 650 allievi, dalla scuola d’infanzia al liceo, e al giorno transitano almeno un migliaio di auto dice il personale scolastico -. Non potersi fermare neanche pochi minuti di fronte all’istituto è un serio problema».

Sono 400 gli scolari dai 3 ai 10 anni che più di altri hanno bisogno dell’accompagnamento di un genitore. Qualcuno ha suggerito di educare mamme e papà a usare i mezzi pubblici, ma sovente bus e tram sono un privilegio per chi abita vicino e non ha l’esigenza di spostarsi in fretta al lavoro.

Una soluzione, però, ci sarebbe: utilizzare lo spiazzo di via Vagnone, espropriato circa quindici anni fa dal Comune alle suore Minime di Nostra Signora del Suffragio e rimasto chiuso fino a oggi, dopo un tentativo, andato male, di costruirvi una palestra per l’istituto. Su quel terreno il Comune vuole aprire una residenza per anziani, ma non se ne parla per almeno 2 anni, vale a dire finché non sarà finito il cantiere nella vicina via Le Chiuse. Nel frattempo il Faà di Bruno chiede di usare lo spiazzo come parcheggio «pro tempore», in attesa che dall’altra parte i box pertinenziali siano finiti e, sopra, verrà realizzata una bocciofila.

La questione è arrivata anche in Consiglio comunale dove il consigliere Andrea Tronzano ha presentato una mozione: «Occorre risolvere al più presto il problema: 400 genitori non sono uno scherzo». Il presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato, si dice favorevole a riutilizzare lo spiazzo di via Vagnone: «C’è un accordo con la ditta che realizza i box pertinenziali per abbattere il muro che chiude il piazzale. Ora dobbiamo solo trovare tra le pieghe del bilancio i soldi per mettere a posto il sedime. Speriamo entro novembre». (Elisabetta Graziani)