Due classi in più per salvare i bocciati del Beccari – La Stampa

Due classi in più per salvare i bocciati del Beccari – La Stampa

Dopo le proteste, le istituzioni simobilitano per il diritto allo studio

Il risultato è che quasi tutti i bocciati al primo anno non avrebbero avuto nessuna seconda possibilità in quel percorso di studi: anche gli altri alberghieri sono sold out.

Due sezioni Dopo le proteste delle famiglie si sono mosse le istituzioni, la Regione con l’assessore Gianna Pentenero e la CittàMetropolitana col vicesindaco Alberto Avetta e la consigliera Domenica Genisio. E si è attivato anche il consigliere Andrea Tronzano. La trattativa è stata durissima. Ieri la soluzione: si formeranno due classi in più, l’ufficio scolastico regionale fornirà personale aggiuntivo, sei unità di personale tra insegnanti, bidelli e tecnici. Il vero problema sono gli spazi: Regione e Città Metropolitana promettono entro l’anno interventi strutturali nella succursale di via Parenzo, tra cui la realizzazione di laboratori e una cucina. Fino ad allora gli studenti dovranno fare sacrifici.

«Non possono stare tutti contemporaneamente a scuola – dice il preside Pietro Rapisarda – qualche classe, penso alle quinte, dovrà sfalsare gli orari, potrebbe entrare e uscire più tardi ». (…)

Riorganizzazione L’istituto sta lavorando spasmodicamente per rifare l’orario, il programma, rivedere la logistica. E, soprattutto, comporre daccapo tutte le classi, in equilibrio tra nuovi iscritti e ripetenti.

Che la situazione degli alberghieri, subissati di iscrizioni, fosse destinata a esplodere era prevedibile. Da tempo segnalano i loro problemi i presidi dei tre istituti torinesi, il Beccari, il Giolitti e il Colombatto. Quest’ultimo è nel paradosso di aver dovuto dire di no a oltre cento studenti di terza media e al tempo stesso dispone di aule chiuse perché inagibili. Ora, anche gli altri istituti nutrono speranze: «Ho mandato via famiglie in lacrime – dice la preside del Colombatto Claudia Torta – confido che le istituzioni cercheranno soluzioni non a corto raggio ma di sistema».

Scelta discutibile A far discutere è stata anche la scelta del Beccari che – di fatto – esclude i bocciati. «Un criterio che suscita dubbi di legittimità», dice Fabrizio Manca, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale. «È una scelta che viola il diritto allo studio», aggiunge l’assessore. Tuttavia, il consiglio d’istituto è autonomo nelle sue decisioni, non è tenuto al rispetto delle circolari ministeriali che prevedono l’iscrizione d’ufficio dei ripetenti. Contro la scelta del consiglio d’istituto al limite c’è la strada del ricorso legale (le famiglie del Beccari s’erano in effetti già rivolte all’avvocato Pietro Bafaro).

Le critiche «Abbiamo ricevuto molte critiche – racconta il preside – non so se cambieremo criterio, di sicuro lo ridiscuteremo». Ma aggiunge: «Anche mandar via un ragazzino di terza media che vuol fare il cameriere dicendogli di fare l’elettricista, perché qui non ci son spazi, è negare il diritto allo studio». [F. Assandri]

05.09.15_Stampa_Beccari