Nella cascina “La Filanda” dovrebbe nascere una social housing
La ristrutturazione del complesso della “Cascina della Filanda”, avviato per l’attivazione di una residenza collettiva temporanea, sembra completamente fermo ai box. Da sei mesi i cantieri di strada del Meisino 55/9 hanno rallentato le operazioni. I lavori, ricordiamolo, sono iniziati il 21 maggio 2014, quindi più di un anno fa, mentre la fine dell’iter è prevista per il 31 dicembre 2015. Nel vasto complesso, secondo il progetto, sono previsti alloggi per persone in difficoltà. Un’opportunità abitativa temporanea destinata a cittadini in condizioni di fragilità, quale modello di risposta innovativo che propone solidarietà, partecipazione, promozione, accompagnamento sociale e percorsi di inclusione individuali e collettivi. La residenza prevede al suo interno otto stanze singole al primo piano, ciascuna dotata di servizi interni, e cinque mini-alloggi per l’inclusione sociale al secondo piano, che dovranno essere gestiti in autonomia. Potranno fruire dei mini-alloggi anche i cittadini o le coppie in condizioni di minore fragilità, quali ad esempio cittadini che hanno perso il lavoro e la casa. Un problema sollevato dal capogruppo di Fi della circoscrizione Sette Franco Poerio, autore di un sopralluogo. «Da alcuni mesi – spiega Poerio – il cantiere è fermo e la struttura risulta in stato di abbandono. Vorrei sapere quali sono i motivi e cosa si intende fare per tutelare l’area cantiere da possibili atti vandalici». La questione verrà sollevata in Comune di Torino anche dal capogruppo di Fi Andrea Tronzano. [ph.ver.]
