In Consiglio il sindaco apre al dialogo: “Disagio figlio della crisi”. Poi incontra i giovani contestatori
«Non sarà più tollerato alcun atto che sconvolga la vita della città». Usa parole fermissime il sindaco Piero Fassino per raccontare le tre giornate nere di Torino, con la città in mano ai “forconi”, melassa composita di ambulanti, disoccupati, studenti, ultras. (…)
La vita della città sta tornando alla normalità, anche se ieri sotto il municipio restavano gli studenti e i loro cori rabbiosi, fattisi più rumorosi durante il minuto di silenzio del Consiglio in memoria di Gipo Farassino. Il sindaco ha tracciato il racconto dei tre giorni: 30 blocchi lunedì, 45 martedì, mercati chiusi, Caat bloccato (…)
D’ora in poi eventuali blocchi o manifestazioni che comportassero disagio alla vita normale della città saranno subito contrastati, come sta avvenendo sempre più spesso. Come valutare l’operato delle forze del l’ordine? «C’è da considerare – ha risposto il sindaco a chi gli ha posto la domanda – la complessità della situazione che hanno fronteggiato, dovuta soprattutto alla molteplicità e simultaneità degli interventi. Tanto che ho chiesto rinforzi al ministro degli Interni».
L’intera politica, ha commentato Andrea Tronzano di Forza Italia, «è sotto accusa. Il solo modo che abbiamo per tradurre il disagio in proposte è l’ascolto». (…)
[G.Guccione]