Fermate quel bando «L’appalto non va» – Il Giornale del Piemonte

Fermate quel bando «L’appalto non va» – Il Giornale del Piemonte

Al massimo ribasso vigilanza e custodia dentro il tribunale. Allarme di Tronzano

Costo del lavoro troppo basso dentro il tribunale. Il Comune si appresta in questi giorni ad assegnare il bando del servizio di vigilanza. Non solo dentro il palazzo di giustizia, dove operano al momento tre istituti ma anche all’interno di musei ed edifici comunali da proteggere, come il Caat, il più grande mercato all’ingrosso di Torino. C’è il timore che il capitolato in qualche passaggio sia ciucco, da rifare. Allarme lanciato dal consigliere Andrea Tronzano del Pdl ché ha scritto all’assessore Mariacristina Spinosa chiedendo conto di voci discordanti del bando, ovvero costi di alcuni servizi fissati al di sotto del minimo sindacale. Uno in particolare però ha fatto sollevare la protesta: quello del servizio di portierato il cui costo orario minimo è stato fissato dalla giunta in 15 euro, quando invece le tabelle del contratto nazionale di lavoro depositate al ministero riportano la cifra di 15,93. Non un granché ma quanto basta a sollevare le perplessità. Tanto più che «l’affidamento dei servizi di sorveglianza armata e di vigilanza non armata, dei servizi di teleallarme e di trasporto valori del comune» è considerato piuttosto delicato. E con una soglia di rischio piuttosto elevata data la delicatezza delle mansioni che comprendono non solo quella di portierato ma anche di vigilanza armata. Secondo Tronzano il capitolato sarebbe illegittimo anche per aver infranto il decreto 163 sui contratti pubblici che esclude il massimo ribasso per gli appalti sulla sicurezza. La legge non specifica se si tratta di sicurezza sul lavoro o di sicurezza tout court. «A mio avviso è illegittimo» dice Tronzano. L’allarme è condiviso dagli operatori del settore che vedono sminuita la loro professionalità. 1170 per cento del bando riguarda la vigilanza, e in questo caso la soglia di retribuzione è stata rispettata. Ma nel restante 30 per cento le cifre sono al di sotto. «La logica del massimo ribasso per appalti che – riguardano la sicurezza è aberrante – annota uno degli operatori -. Il Comune tra l’altro aveva detto che non avrebbe più fatto ricorso a questo metodo, ma a quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Non credo che il procuratore generale Maddalena sia contento dí uno scadimento professionale dei servizi di sicurezza dentro il tribunale. Oltre al fatto che stiamo parlando, nel caso di specie, di una offerta non congrua per quanto riguarda la vigilanza».

«La solita sinistra» accusa Tronzano. «Moralizzatori quando si tratta di puntare il dito contro gli altri, ma poco attenti a casa loro. I lavoratori sono lavoratori, sempre».

Il bando scade il 9 aprile. In palio ci sono 1,1 milioni come fondi dal Comune. Ma che arrivano a 2,9 con la compartecipazione dello Stato. Ci sono 10 giorni per correggere il bando, oppure per ritirarlo e rifarlo da capo. [A. Costa]

28.03.13_GiornalePiemonte_Bando