«Fu un servitore dello Stato fino all’estremo sacrificio» – CronacaQui

«Fu un servitore dello Stato fino all’estremo sacrificio» – CronacaQui

L’8 settembre del 1974 a Pinerolo, il nucleo speciale antiterrorismo, creato pochi mesi prima a Torino dal generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, portò a casa il primo importante risultato: l’arresto dei capi storici del brigatismo rosso Renato Curcio e Alberto Franceschini. Da qui inizia il racconto di tutti, nel giorno della commemorazione che anche Torino ha voluto dedicare al generale, al prefetto dei «cento giorni» a Palermo. Ucciso insieme con la moglie, Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta, Domenico Russo, il 3 settembre 1982. Gli anni torinesi di Dalla Chiesa scorrono nei ricordi del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, del sottosegretario alla Difesa, Filippo Milone, del figlio Nando. «Era soprattutto un italiano, uno straordinario servitore dello Stato, fino all’estremo sacrificio, perché amava profondamente il suo Paese» ha sottolineato il ministro. «Nessuna città come Torino può esprimere meglio il concetto di italianità che ha forgiato il suo cammino». (…)

In mattinata, il sindaco, insieme al sottosegretario Milone, il prefetto Alberto Di Pace, il procuratore capo Gian Carlo Caselli, il comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, generale Pasquale Lavacca, aveva deposto una corona d’alloro davanti al Monumento al Carabiniere dei Giardini Reali. Una cerimonia fortemente voluta dal capogruppo del Pdl in Sala Rossa, Andrea Tronzano. «Ne traiamo due insegnamenti: mai più lasciare soli chi combatte per la legalità e lavorare per il bene comune». [E. Romanetto]

04.09.12_ToCronaca_DallaChiesa