Il Comune perde 21 dirigenti «Il concorso era illegittimo» – TorinoCronaca

Il Comune perde 21 dirigenti «Il concorso era illegittimo» – TorinoCronaca

Il Consiglio di Stato boccia il bando dell’allora giunta Chiamparino.
Tutto sbagliato, tutto da rifare. Con una sentenza accolta non con poco stupore dai vertici di Palazzo Civico, il Consiglio di Stato ha annullato il concorso bandito il 18 maggio del 2010 dall’allora giunta Chiamparino per la selezione di 21 dirigenti comunali. Manager che ora perderanno la propria qualifica, ritrovandosi “degradati”, al netto di un possibile contratto a tempi determinato che li riconfermi nelle proprie posizioni. Altro non potranno fare che tentare la riconferma partecipando al nuovo bando che verrà pubblicato tra almeno tre mesi, fermo restando il rientro del Comune nei vincoli del patto di stabilità. A una prima interpretazione, però, pare che gli atti da loro firmati restino validi, senza far così incorrere la Città in un gigantesco domino di ricorsi davanti al Tar: «in quel momento agivano in un ruolo di funzionario di fatto» spiegano dagli uffici della Divisione Personale.
Anche tralasciando da parte gli aspetti più strettamente giurisprudenziali, resta il dato politico oltre che amministrativo di un “terremoto” che ha di colpo cancellato posizioni anche apicali della macchina comunale. E tutto per una procedura, quella di nomina dell’allora commissione giudicatrice presieduta dallo stesso direttore generale Cesare Vaciago, che il Consiglio di Stato non ha esitato a descrivere «in violazione della normativa statale e comunale». «Per un verso – aggiunge quindi la sentenza -, il presidente della commissione è stato nominato direttamente dalla giunta e non dall’organo di gestione e, quindi, da soggetto privo della necessaria competenza. Per altro verso, i membri esperti sono stati a loro volta nominati direttamente dal presidente individuato dalla giunta e non dal dirigente del servizio Risorse Umane e, quindi, da soggetto parimenti privo della necessaria competenza». E poi ancora: «È stato palesemente violato il principio di imparzialità sotteso a qualsivoglia procedura concorsuale».
Da qui un pronunciamento che non lascia all’amministrazione spazi di manovra che non siano quello di annullare tutto e procedere con un nuovo concorso: «Gli atti di nomina della commissione giudicatrice si appalesano illegittimi, siccome assunti in violazione dei fondamentali principi di separazione dei poteri e di alterità». «Eppure noi pensavamo di aver seguito una procedura corretta – spiegavano ieri dagli uffici – visto che ero lo stesso direttore generale, il più alto in grado nell’organigramma della Città, a presiedere la commissione. L’alternativa sarebbe stata l’autonomina di Vaciago con un atto dirigenziale». A nulla è neppure servita la decisione di farsi rappresentare davanti al Consiglio di Stato da un principe del Foro come Enzo Cardi, che avrebbe chiesto una parcella di diverse decine di migliaia di euro per i propri servizi. Tutto da rifare, appunto, in una vicenda che non risparmia dirigenti apprezzati come l’avvocato cassazionista Luisa Varalda, la dirigente della polizia municipale Paola Loiacono e quella del settore Turismo Francesca Soncini. E poi ancora Angela La Rotella della divisione Cultura e l’energy manager della Città Giuseppe Portolese. (…)

«L’ennesima puntata del “vacia-gate”» aggiunge l’ex capogruppo Andrea Tronzano. [P.Varetto]

11.12.12_ToCronaca_Vaciago