Tronzano: “Lavoriamo come squadra, e portiamo avanti i nostri valori” – Civico20News

Tronzano: “Lavoriamo come squadra, e portiamo avanti i nostri valori” – Civico20News

Intervistato il capogruppo del Pdl che parla della situazione nella Torino gestita dalla sinistra

Pochi giorni dopo il convegno che lo ha visto partecipe, abbiamo incontrato Andrea Tronzano (Capogruppo del Pdl al Consiglio comunale di Torino), il quale ci ha concesso un’intervista. Ecco cosa ci ha raccontato.

In questi primi due anni con la giunta Fassino, quali sono stati i vostri successi più rilevanti, e quali i fallimenti?

Questi sono stati due anni intensi, soprattutto perché abbiamo visto una maggioranza in grande difficoltà. Una maggioranza molto divisa all’interno, non d’accordo su nulla, specialmente sui grandi principi strategici per questa città. Uno dei più grandi successi della nostra azione in Consiglio è stato far capire e far accettare anche al Sindaco, il fatto che le dismissioni di quote azionarie all’interno delle partecipate pubbliche siano un valore aggiunto, in quanto consentono di diminuire il debito e, grazie alla concorrenza, riuscire a far diminuire le tariffe. Questo è un nostro caposaldo politico e strategico che Fassino ha dovuto attuare. Un fallimento, ma non dovuto alla nostra scarsa azione, bensì dovuto alla chiusura all’interno della maggioranza, è stato la regolamentazione degli orari dei locali che somministrano alimenti e bevande. Noi avremmo voluto che all’interno del regolamento ci fosse la possibilità da parte del Sindaco di regolamentare gli orari, la Giunta non ha voluto in quanto sosteneva che ci avrebbe esposto a ricorsi. Noi siamo convinti che questo avrebbe fatto giurisprudenza, facendo così chiudere i locali entro l’una nei giorni da lunedì a giovedì, e tutelando il riposo.

Tenendo anche conto del lavoro fatto nella precedente amministrazione da Chiamparino, che giudizio si sente di dare a ciò che è stato fatto finora dal Sindaco Fassino?

Personalmente credo che il sindaco Fassino, rispetto a Chiamparino, sia politicamente più abile. Chiamparino era molto più bravo nell’amministrare. Fassino è messo in difficoltà da una Giunta politicamente silente, dovuto ai molti assessori giovani, e una maggioranza che in Consiglio vede le differenze fra la parte di Sel e quella del PD. Questo porta ad affaticare l’Amministrazione, ogni delibera sembra sia la fine di questa giunta. Molte volte ho detto a Fassino che sarebbe meglio andare ad elezioni, perché continuando così non si fa il bene della città.

E lui cosa ha risposto?

Lui non era molto d’accordo (sorride, ndr). Si è però lasciato andare a degli sfoghi del tipo: “il lunedì è il giorno peggiore della settimana”. Lunedì è il giorno in cui c’è il Consiglio comunale, questo dimostra il clima che c’è all’interno della maggioranza.

Secondo lei, perché in tutti in questi anni i cittadini torinesi hanno votato sempre candidati sindaci di sinistra? È per merito loro, o per demerito vostro?

Allora, bisogna fare due considerazioni. Da parte del centrodestra c’è stato sicuramente un demerito, ossia quello di non riuscire a far capire di poter essere una classe di governo. I mezzi di comunicazione non ci danno il giusto spazio, non ci consentono di esporre le nostre idee che sono antitetiche rispetto alla sinistra. Tutto questo ha portato il centrodestra a non riuscire ad imporsi, malgrado siano stati presentati candidati come Coppola, Rosso e Raffaele Costa 

In secondo luogo, questa città ha più del 50% degli elettori che sono over 60. Queste persone sono cresciute in substrato comunista molto forte, scardinare questo meccanismo è quasi impossibile. Il nostro compito è quello di quintuplicare il lavoro, lavorando come squadra e lasciando da parte le ambizioni elettorali dei singoli. Oggi sono finiti i soldi, e con essi la loro capacità di riscuotere consenso.

Toccherà ai cittadini decidere, tenendo conto dei 2,5mld di debito, dell’integrazione sbagliata che ha portato insicurezza in molti quartieri.

In vista delle future elezioni, si sente di fare il nome di un possibile candidato sindaco?

Nomi non ne faccio, ho tutti colleghi adatti. Bisognerebbe cominciare adesso a puntare su una o due persone, per aver un candito conosciuto.

In questi giorni di elezioni amministrative in molti comuni italiani, si è visto un distacco dei cittadini anche dalla politica che svolgete voi, ossia quella che dovrebbe essere più a contatto con le persone. Lei come si spiega questo fallimento della politica territoriale, e quali possono essere le soluzioni?

Questo è un punto che mi tocca particolarmente. Il cittadino prova una sensazione di abbandonò. Come fare a rimediare? Secondo me la politica non si inventa. La politica è fatta di ascolto, confronto, lavoro sul territorio e di trasformazione di tutto ciò in proposte. Il cittadino deve capire che non siamo avversari, ma siamo amici. Per fare questo, nel centrodestra è necessario ritrovare il lavoro di squadra, mettere da parte le legittime ambizioni dei singoli.

Quanto è difficile avere un contatto con i cittadini, e spiegare le vostre decisioni?

Noi abbiamo due compiti: il primo è quello di tradurre in fatti concreti le volontà dei cittadini; il secondo è quello istituzionale, ci sono delle leggi che dobbiamo rispettare. I cittadini devono capire quelle che sono le nostre linee guida, ad esempio la priorità agli italiani, ma tenendo presente che ci sono delle situazioni in cui non possiamo opporci, ad esempio i 5mln di euro che l’Europa ha destinato ai Rom. Ci sono vincoli che non sono sormontabili. Ai cittadini bisogna spiegare queste cose con massima chiarezza. I valori essenziali devono essere portati avanti, sempre però nel rispetto delle leggi.

Leggendo sul suo sito, c’è una frase che mi ha particolarmente colpito: “Sono per aiutare le persone più deboli, ma non ogni bisogno può essere un diritto”. Lei che senso da a questa frase, e come si riflette nelle sue decisioni politiche?

Molto bene. Facciamo un esempio concreto e un esempio filosofico. Nel primo caso, una persona che ha bisogno di una casa popolare, non per forza dovrà averla; ci sono delle graduatorie che devono essere rispettate. L’amministrazione non deve soddisfare ogni bisogno. Nel secondo caso, guardando l’assistenza si vede come la sinistra abbia creato tutta una serie di bisogni che il cittadino non sentiva come tali; nel momento in cui vengono creati, il cittadino li pretende, e togliendoli, percepisce come si gli fosse tolto un diritto. Bisogna garantire servizi standard. Accontentare i cittadini solamente per un tornaconto elettorale, causa un successivo problema finanziario, e in questo periodo i conti non lo permettono.

Quali sono i vostri obiettivi nell’immediato futuro?

Gli interventi immediati saranno relativi all’abbattimento del debito comunale. Lavoreremo sulla Tares, in quanto vogliamo che le imprese paghino meno. Dobbiamo rimettere un po’ di soldi in tasca ai cittadini.

Concludendo, un messaggio che si sente di dare ai cittadini?

Non pensate che la politica sia tutta uguale, che vi stia abbandonando, che non stia seguendo le vostre problematiche. Siamo tutti concentrati per aiutarvi, sia a destra che a sinistra. All’interno di questa società non siamo tanti singoli, ma siamo tanti singoli che devono formare una comunità. Ciò è possibile soltanto capendo che ci sono problemi anche per gli altri. La politica deve tradurre questo messaggio, e sta provando a farlo.

(L. Colli)