La Corte dei Conti fa le pulci a Palazzo Civico. «Troppe entrate extra e pericoli per i derivati» – CronacaQui

La Corte dei Conti fa le pulci a Palazzo Civico. «Troppe entrate extra e pericoli per i derivati» – CronacaQui

La relazione della Corte dei Conti è datata 15 novembre 2011, ma i consiglieri l’hanno ricevuta soltanto nel corso del consiglio comunale di ieri. «Forse perché i magistrati contabili non sono stati particolarmente teneri con i conti del Comune», facevano notare ieri dai banchi dell’opposizione. Ed effettivamente, nel documento elaborato dopo aver preso visione del rendiconto dei revisori dei conti vengono individuate almeno tre grandi criticità nel bilancio preventivo 2011 elaborato dalla ragioneria di Palazzo Civico. La prima è un eccessivo ricorso ad entrate straordinarie per coprire una parte corrente negativa di 13,4 milioni di curo, «nettamente superiore ai 46,6 milioni di euro del 2010». In particolare, la Città ha utilizzato 38,4 milioni di curo di avanzo di amministrazione, 44 milioni di permessi di costruzione e 58,9 milioni derivanti dalla vendita di beni patrimoniali. «Un’osservazione – ha commentato l’assessore al Bilancio, Gianguido Passoni di cui siamo assolutamente consapevoli, ma che si spiega con un taglio di 50 milioni di trasferimenti da parte dello Stato. Lo storico ci dice invece che il ricorso a entrate straordinarie è in diminuzione». La seconda criticità è ancora una volta rappresentata dal debito record della Città, che la Corte prevede in ulteriore aumento per i prossimi anni, «a causa di accensione di nuovi prestiti di valore superiore a quelli rimborsati: da 3.199,9 milioni di euro del 2009 a 3.724 nel 2012». «Questo – ribatte Passoni – perché la relazione si basa sul bilancio preventivo del 2011, quando a bilancio è scritta la possibilità di finanziare l’intero piano per le opere pubbliche, che complessivamente incide per circa 400 milioni di euro. Con l’assestamento di novembre, invece, gli investimenti si sono ridotti a circa 80 milioni, mentre per la prima volta siamo intervenuti aggredendo il debito progresso per circa 30 milioni di euro. Per il 2012, l’obiettivo è di ridurlo di altri 120 milioni». Ma a preoccupare i magistrati contabili sono anche i mutui derivati accesi negli anni scorsi e che incidono per diverse decine di milioni di euro. «La situazione – si legge – presenta un importo del valore complessivo mark to market pari a 125.998.828 euro e un andamento fortemente negativo dei flussi». E se la terza obiezione, quella relativa a eccessivi costi di consulenza e rappresentanza, viene archiviata da Passoni come «un refuso interpretativo che comunque incide per poche decine di milioni di euro», il capogruppo del Pdl, Andrea Tronzano, non evita di sottolineare che «la Corte dei Conti certifica che i due capisaldi della politica di rientro di Fassino, dismissioni e spesa corrente, siano i punti deboli del bilancio di Torino». «Piuttosto – ribatte il leader del Terzo Polo, Alberto Musy a essere messa in croce è la politica economica delle precedenti giunte. Con un po’ più di oculatezza in passato, forse oggi non saremmo stati costretti a uscire dal patto di stabilità». [p.var.]

17.01.12_ToCronaca_corte conti