Mal di pancia nel Pdl. Lite sul capogruppo – CronacaQui

Mal di pancia nel Pdl. Lite sul capogruppo – CronacaQui

Il punto non è all’ordine del giorno. Ma nella riunione in programma per questo pomeriggio, parte del Pdl in consiglio comunale potrebbe mettere in discussione la leadership di Andrea Tronzano. Uno scenario abbastanza imprevedibile all’indomani del congresso cittadino che ha visto prevalere la corrente lealista di Ghigo-Ghiglia e che, soprattutto, sancirebbe una saldatura tra i consiglieri riconducibili all’europarlamentare Vito Bonsignore e quelli eletti in quota ex An. A chiedere il confronto con il capogruppo, sostenuto dal vicepresidente del consiglio Silvio Magliano e dal leader in pectore dell’opposizione Coppola, sarebbero Greco Lucchina, D’Amico e Liardo – tutti legati all’area di ProgettAzione – insieme con Maurizio Marrone e Paola Ambrogio, entrambi espressione della vecchia Alleanza Nazionale. E se tutti assicurano che dietro alla richiesta del chiarimento all’interno del gruppo «non c’è nessuna logica interna al partito o legata ad alcuna corrente», a essere messa in discussione è la gestione del gruppo nelle ultime settimane. Un atteggiamento di agre ement giudicato troppo morbido e per il quale sarebbe necessario «un cambio di rotta per far diventare la linea più riconoscibile all’esterno». Sottolineature che poco fanno scomporre il diretto interessato: «Io sono a disposizione del gruppo e al servizio del partito. La poltrona di capogruppo non mi interessa. Ma credo di interpretare il nostro ruolo di opposizione secondo le necessità di una città che, come Torino, sta attraversando un periodo di profonda crisi».

Ma quella di cambiare strategia in Sala Rossa potrebbe non essere l’unica questione sollevata all’interno del Pdl in Comune. Nella riunione di questa sera, infatti, si potrebbe tornare a parlare della posizione del vicepresidente Silvio Magliano, eletto anche al ruolo di coordinatore cittadino del partito. La richiesta sarebbe quindi quella di lasciare il secondo scranno più alto dell’aula per dedicarsi unicamente al ruolo di leader del Popolo della Libertà a Torino. Pronta, anche qui, la replica: «Sono onoratissimo di ricoprire tanto il ruolo di coordinatore quanto quello di vicepresidente, ma questa mia condizione faceva parte degli accordi presi con il senatore Ghigo e l’onorevole Ghiglia per la mia candidatura al congresso. Qualunque novità dovesse emergere mi sembrerebbe legata a dinamiche da vecchia politica piuttosto che dal desiderio di costruire un grande Pdl». [p. var.]

18.04.12_ToCronaca_Capogruppo