“Niente privati in Gtt”. Sciopero contro Filura – Giornale del Piemonte

“Niente privati in Gtt”. Sciopero contro Filura – Giornale del Piemonte

ll Pdl conferma tutti i 568 emendamenti. Al sindacato non piace la holding del Pd

Non bastano più le diplomazie. Le delegazioni di consiglieri con la grisaglia, la cravatta e la valigetta. Non serve parlare e discutere di come ridurre il debito senza intaccare i livelli occupazionali, magari vendendo pezzi di Gtt, Amiat e Trm per fare cassa e per allentare la morsa del pubblico sugli affari. I sindacati non si fidano dell’alienazione del 40 per cento delle quote di Gtt Amiat e Trm, e così mentre fa il suo ingresso in aula la delibera targata Pd proclamano 4 ore di sciopero per il 5 dicembre. Si tratta della prima agitazione vera dopo quella minacciata dai dirigenti contro il sindaco Fassino. In questi giorni la sua maggioranza è alle prese con il primo banco di prova legato proprio alla costituzione della scatola che conterrà il quaranta per cento delle azioni delle tre aziende. Sotto accusa dell’Usb (Unione sindacale di Base settore trasporti) c’è l’esternalizzazione dei servizi e lo strabismo del partito democratico. «Il gruppo Pd predica bene in Regione dove è all’opposizione, opponendosi alla esternalizzazione dei servizi Gtt, ma razzola male in Comune dove le esternalizzazioni-privatizzazioni anziché contrastarle ha fretta di realizzarle». Preoccupa in particolare «la scelta di vendere a privati quote azionarie delle aziende erogatrici dei servizi sociali essenziali, come il trasporto e la raccolta e trattamento dei rifiuti urbani» che secondo il sindacato è «una vergognosa offesa al popolo italiano». Anche la Falsa Cisal ha confermato lo sciopero di 4 ore del 25 novembre. In Sala Rossa invece il Pdl conferma l’ostruzionismo con 568 emendamenti contro la delibera. Su suggerimento dell’opposizione Fassino ha accolto soltanto le proposte di inserire un passaggio in delibera a tutela della concorrenza e uno con il piano dettagliato di rientro del debito con i proventi della vendita. Solo parziale l’accoglimento della proposta del Pdl di istituire un cda all’interno della holding al posto dell’amministratore unico. «Ma questa soluzione spiega informalmente il capogruppo Pdl Andrea Tronzanosarà temporanea perchè Fassino si è preso l’impegno entro due mesi di costituire un consiglio di amministrazione dopo la gara per il prestito ponte». Sono state le banche a spingere per questa soluzione in questa fase al termine della quale gli istituti di credito anticiperanno da 30 a un massimo di 80 milioni. Il Pdl nel complesso è deluso per la piega che ha preso l’operazione «dal sapore sovietico che incontra, non a caso, l’adesione delle sinistre più radicali rappresentate in Consiglio», osserva il più battagliero Maurizio Marrone. (A. Costa)

22.11.11_GiornalePiemonte_Gtt