«Non toccate i rom: rischiamo sanzioni» – Il Giornale del Piemonte

«Non toccate i rom: rischiamo sanzioni» – Il Giornale del Piemonte

I programmi di assistenza non possono contemplare rimpatri volontari né coatti: «L’Italia è ancora nel mirino». Dallo Stato soldi agli zingari per togliere la spazzatura da Lungo Stura. La Lega: «I torinesi pagano l’Amiat».

Il Comune rischia pesanti sanzioni in caso di rimpatri assistiti dei rom. L’allarme arriva dagli uffici di Palazzo civico mentre la prefettura sta cercando faticosamente di venire a capo del bando da cinque milioni che lo Stato ha stanziato per programmi di «integrazione» dei nomadi. Palazzo civico ha dei paletti molti rigidi: i quattrini si possono impiegare per quattro filoni, assistenza sanitaria istruzione, casa e lavoro. Non è contemplata neanche la pulizia dei campi, che il Comune intende far ripulire dagli stessi rom ma dietro compensi giustificati nell’ambito dei corsi di formazione professionale. I rom insomma non possono essere toccati. Neanche nell’ipotesi in cui qualcuno voglia essere rimpatriato volontariamente: anche in quel caso l’azione «dovrà avere come presupposto il tema dell’inclusione, anche nel loro Paese» dice l’assessore Giuliana Tedesco.

Crea imbarazzo perfino agli uffici l’impianto del protocollo ministeriale sull’impiego dei milioni spediti al Comune per le politiche di assistenza ai nomadi. Palazzo civico potrà operare con poca discrezionalità nel modo di impiegare i quattrini: «Sono vincolati all’integrazione – osservano Tisi e Tedèsco – non possiamo farci niente». Gli uffici dicono di più: «L’Italia da tempo è nel mirino dell’Ue per i rimpatri: non possiamo avviare procedure non contemplate pena sanzioni pesantissime».La giunta non è neanche sicura che la prefettura accettidi inserire nei piani la pulizia dei campi, come chiedeva il pidiellino Andrea Tronzano. L’opposizione più in generale non condivide niente dell’impostazione. (…)

Il Comune proverà a organizzare corsi di formazione e di avviamento al lavoro. Tra questi quello di spazzino, che però a differenza dei corsi tradizionali servirà a ripulire l’area insozzata dagli stessi rom e per di più a pagamento. [A. Costa]

14.06.13_GiornalePiemonte_Fondi Rom