Nuova tassa rifiuti. Dubbi sul calcolo del conguaglio – La Stampa

Nuova tassa rifiuti. Dubbi sul calcolo del conguaglio – La Stampa

Le famiglie numerose pagheranno di più?

L’ argomento non è dei più simpatici, ma i rifiuti, e tutto ciò che gira loro attorno, sembra monopolizzare questo scorcio di fine estate. Se al Gerbido c’è timore per quanto accade nell’inceneritore, a Palazzo Civico si scrutano decreti legge e bilancio praticamente pronto (ma in stand-by visti i continui cambiamenti governativi) per capire quale sarà il saldo finale della tassa raccolta rifiuti. Com’è noto, la Tarsu che a Torino nel 2012 ha portato nelle casse comunali 183 milioni, oggi è diventata Tares «ingrassata» da 30 centesimi per ogni metroquadrato del locale sul quale si paga la tassa da destinare ai «servizi indivisibili» quali, ad esempio, l’illuminazione pubblica e le strade: altri 15 milioni.

«Contro la famiglia»

Ma c’è un ma. L’ultimo decreto del governo Letta ha instillato un dubbio nelle falangi di amministratori pubblici alle prese con i conti comunali: pare sparita, ripetiamo pare, una delle novità della Tares e cioè il fatto che per calcolare la tassa si debba tenere conto anche del numero delle persone residenti nell’alloggio. Una cosa apparentemente logica perché si presume che più persone producano più pattume di un single. È vero che il saldo finale dovrà sempre corrispondere alla copertura totale del servizio di raccolta rifiuti, ma è evidente che il meccanismo condiziona la pressione sulle singole famiglie. Silvio Magliano, vicepresidente Pdl della Sala Rossa, non ci sta: «Complimenti, un bel modo per danneggiare le famiglie numerose. Vero che inquinano di più ma così si attenta al loro ruolo sociale». Magliano e gli azzurri, e con loro pure qualche frangia della maggioranza che sostiene la giunta Fassino, stanno affilando le armi per poter intervenire sulle esenzioni che il Comune – sempre fatto salvo il saldo finale -può concedere nel pagamento della Tares.

«Aumenti fino al 300%»

Il Pdl, capogruppo Tronzano in testa, sostiene la tesi che piuttosto che il privato, il Comune dovrebbe privilegiare nelle esenzioni le imprese perché «solo alleggerendo il loro peso fiscale complessivo, potranno far ripartire il volano dell’economia generando ricchezza per tutti». Argomento supportato dalla convinzione che «la nuova Tares con annessi e connessi significherà un aumento anche del 100% per le famiglie ma fino al 300% per le attività commerciali, in particolare quelle mercatali». Dati smentiti da Palazzo Civico («Ma attendo ancora le relative tabelle chieste all’assessore Passoni» dice Magliano) che nel predisporre i bollettini di pagamento della Tares ha «caricato» nelle due rate di metà settembre e metà ottobre il 90% della Tarsu pagata nel 2012 lasciando al conguaglio di dicembre il resto della tassa, confidando che per fine anno si saranno chiariti tutti i dubbi.

Il bilancio da approvare

Una chiarezza che permetterà anche di approvare il bilancio 2013 e le annesse tariffe e relative esenzioni. Che nelle intenzioni della giunta dovrebbero ricalcare quelle dell’anno passato quando vennero introdotte tre fasce di «sconto»: del 50% per redditi Isee da zero a 13 mila euro; del 30% da 13.001 a 17.000 euro e del 20% tra 17.001 e 24.000 euro. In più, altri sgravi sono previsti per particolari situazioni di disagio economico legati alla disoccupazione e alla crisi come la cassintegrazione e la mobilità. [B.Minello]

31.08.13_Stampa_Tares