«Persino il parroco ci ha sbarrato la porta» – ToCronaca

«Persino il parroco ci ha sbarrato la porta» – ToCronaca

Paola ha fatto per dodici anni la volontaria: «Oggi sono io a chiedere aiuto invano»

Finito il mese di luglio, Paola – il nome è di fantasia – non sa più «dove andare a sbattere la testa» con cinque figli e un marito a carico. «Anche il parroco è andato in vacanza e ci ha chiuso la porta in faccia». Niente più pacco viveri, almeno, fino a settembre, sempre che non riesca a trovare un altro punto di distribuzione. Le giornate trascorrono nel tentativo di non dare nell’occhio nel quartiere, «se la gente sapesse come ci siamo ridotti, addio dignità», non senza il terrore di tornare a casa a mani vuote. «Io e mio marito abbiamo da poco superato i quarant’anni e abbiamo perso entrambi il lavoro» racconta la donna, non facendo mistero della difficoltà di «trovare anche qualcosa in nero». Ciò che la addolora di più è il senso di disperazione che mai avrebbe pensato di conoscere. «Per dodici anni abbiamo fatto volontariato, sia io che mio marito, ora ci troviamo nella disperazione più nera e cosa dovremmo fare? Cominciare a rubare?» si domanda Paola, almeno, da quando ha sentito che «nel quartiere, le famiglie più disperate hanno cominciato a fare piccoli furti e a tirare avanti con espedienti». La sua è una delle centinaia di storie che potrebbero confermare come la crisi, meglio, gli effetti a lungo termine della congiuntura economica cominciata sette anni fa, stia spingendo oltre la soglia della povertà anche chi, fino a ieri, poteva considerarsi al sicuro, con un tetto sopra la testa e un piatto caldo all’ora di cena. «Ora non saprei nemmeno in cosa sperare, non tanto per noi, ma per i nostri figli» chiosa Paola, quasi rassegnata. «Non mi sarei mai aspettata di trovarmi sola ad affrontare una situazione tanto difficile, perché è così che ci si sente quando si dispera: soli». Un «calvario inaccettabile» per il capogruppo di Forza Italia in Sala Rossa, Andrea Tronzano. «La città che dice di essere la patria del welfare è “chiusa per ferie”. Nulla contro le associazioni o i volontari. L’amministrazione invece dovrebbe ricordarsi che i bisognosi esistono anche a agosto e sopperire visto che dicono di non aver tagliato i servizi». [en.rom.]

11.08.15_ToCronaca_Welfare