Quante speranze per Bersani? – Futura

Quante speranze per Bersani? – Futura

Oggi consultazioni con le parti sociali, mentre Renzi annuncia la sua assenza alla riunione della direzione Pd

Proseguono le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Pier Luigi Bersani, che oggi incontra le delegazioni di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e poi Rete Imprese Italia, una rappresentanza del mondo ambientalista, e anche don Luigi Ciotti (presidente dell’associazione Libera), il Forum delle Associazioni giovanili, il Consiglio nazionale degli Studenti e il Consiglio italiano del Movimento europeo, insieme al Movimento federalista europeo e alla Gioventù Federalista europea. Bersani prima ha dovuto anche “incassare” un colpo non piacevole, proveniente da Matteo Renzi. Il primo cittadino di Firenze infatti ha comunicato che oggi non parteciperà alla direzione nazionale del Pd, giustificando la sua decisione con la seguente dichiarazione: “Non vado per un motivo molto semplice: è stata convocata all’ultimo momento, e io sto a Firenze a fare il sindaco”.

Una delle alternative per Bersani sarebbe cercare il consenso del Movimento 5 Stelle, ma ieri Beppe Grillo dal suo blog ha ribadito ancora una volta che non esiste questa possibilità. “Nessun commento” sugli avvenimenti di questi giorni da parte della deputata grillina Laura Castelli, che preferisce non esprimere opinioni anche perché “mi occupo di altro”.

Dal Pd – fronte “renziani” – interviene invece Salvino Ippolito, consigliere della Provincia di Torino, che dichiara: “Spero tanto che si arrivi a formare un governo, perché l’economia reale lo invoca senza concedere alternative. Quello che, da parte mia, chiedo a chi di dovere – aggiunge – è senso di responsabilità, proprio pensando alla situazione economica nazionale e globale. Di natura sono ottimista – conclude – ma devo ammettere che non riesco a esserlo per questa fase del lavoro di Bersani. Però continuo a confidare che il buon senso prevalga”. Il deputato “bersaniano” Stefano Esposito, invece, non ha grandi speranza a causa “dei grillini: ma almeno – dice – mi consola il fatto che il loro comportamento è sotto gli occhi di tutti, e spero che porti a riflettere chi li ha votati: i loro elettori li hanno scelti per protesta, ma si accorgeranno presto che la loro preferenza è andata sprecata dal comportamento degli eletti”. Esposito ha le idee chiare su quello che ci vorrebbe, anzi, prima su quello che non ci vorrebbe: “No a strane alleanze come quella con Mario Monti”, sì invece a “un governo che dichiari fin dall’inizio la propria scadenza, due o tre mesi al massimo, il tempo di realizzare tre obiettivi: una nuova legge elettorale, abolizione dell’Imu e dare 30 miliardi di credito alle imprese. Insomma – mette in evidenza – bisogna mettere un po’ di soldi nelle tasche degli italiani, e dopo si dovrà tornare a votare”.

Non ha dubbi invece Andrea Tronzano, capogruppo del Popolo della Libertà al Comune di Torino: “Se Bersani non coinvolge il Pdl non avrà una maggioranza chiara ed efficace”, afferma. Auspico “che l’Italia abbia presto un governo, perché il momento è drammatico, e l’unico modo per ottenerlo è una maggioranza tra i due partiti più forti: il Pdl e il Pd”. “La mia principale paura – termina Tronzano – è che, se non si agisce in fretta e in modo efficace, non si riesce a fare quello di cui più c’è bisogno: far ‘tirare il fiato’ alle imprese, in modo che la macchina del lavoro possa ripartire e l’occupazione torni a crescere”. (D. Agasso)

Articolo su Web: http://futura.unito.it/blog/2013/03/25/quante-speranze-per-bersani/