“Quelle torri sono troppo alte”. Stop al progetto per l’area Guala – La Stampa

“Quelle torri sono troppo alte”. Stop al progetto per l’area Guala – La Stampa

Il “no” di Comune e Circoscrizione. Tagliati sette piani su diciassette.

Il cielo su piazza Guala sarà un po’ meno graffiato. Lo studio di architettura Rolla, incaricato da Gefim di redigere il progetto dell’intervento edilizio che stravolgerà il quadrilatero compreso fra via Pasubio e via Guala, sta rivedendo il piano.
La commissione Urbanistica del Comune e la Circoscrizione 9 hanno bocciato l’ipotesi progettuale che voleva grattacieli da 55 metri su corso Traiano. Ora è allo studio un nuovo piano edilizio con altezze ridotte. Massimo 10 piani al posto dei 17 previsti. Se n’è discusso ieri al centro civico di corso Corsica, durante una commissione chiesta apposta dai capigruppo di maggioranza Giovanni Pagliero (Pd) e opposizione Alessandro Lupi (Pdl). Schierati sul fronte del no, a palazzo civico, i consiglieri Alberto Ricca, Piera Montalcini, Marco Grimaldi e Andrea Tronzano.

Si torna all’idea originaria Un nuovo cambiamento dunque rispetto al progetto preliminare, esaminato a dicembre in Comune. In quell’occasione si era discusso di torri da 60 metri d’altezza in corso Traiano all’incrocio con via Guala e di altri palazzi da 20 metri sui lati rimanenti del perimetro. Nello specifico lungo via Pasubio, in corrispondenza delle scuole, le case non avrebbero superato i sei piani. In mezzo, una piazza parallela a corso Traiano e aree verdi con percorsi pedonali. Con l’ulteriore modifica richiesta in modo congiunto da Comune e Circoscrizione si torna invece all’idea originaria cui si era dato il via libera con la variante 227 del 2011. Il nuovo progetto – non ancora reso pubblico – dovrebbe prevedere condomini dell’altezza massima di 30 metri, circa 10 piani, su di una superficie lorda di 27 mila metri quadrati.

Il Comune «Il ripensamento del progetto è importante. Ora aspettiamo di vedere le carte in commissione». È prudente il consigliere d’opposizione Andrea Tronzano che in tempi non sospetti si era già detto scettico sulla mega colata di cemento. (…)

(E. Graziani)

05.02.13_Stampa_Torri