Rifiuti, tassa troppo cara. Conti da rifare per il 2014 – La Stampa

Rifiuti, tassa troppo cara. Conti da rifare per il 2014 – La Stampa

La giunta Fassino accoglie la richiesta arrivata dal Pdl

Dai diamanti non nasce niente, dal letame può nascere un fiore cantava il bardo De André. Forse, molto forse, dalle 420 mila tonnellate di pattume che produce Torino e che ci costano un occhio della testa portarle via e smaltirle, potrebbe nascere un minimo di collaborazione fra maggioranza e opposizione in Comune per il bene della città. Una collaborazione per rivedere il meccanismo con il quale si calcola e soprattutto si ripartisce la tassa raccolta rifiuti, la famigerata Tares lievitata a quota 204 milioni.

«Tassate i videogiochi»
Collaborazione che, salvo non improbabili scontri che potrebbero infiammare l’aula da oggi alla prossima settimana quando si concluderà la maratona per approvare il bilancio di previsione 2013, si traduce nella disponibilità data dalla giunta Fassino ad allestire un tavolo tecnico per affrontare, tutti insieme e con le categorie produttive, una sorta di controllo-revisione delle tariffe applicate per calcolare la tassa rifiuti. E all’interno di questa revisione, vedere se è possibile aumentare quella per le attività commerciali che ospitano macchinette per il gioco d’azzardo. Richiesta, quest’ultima, avanzata dalla Lega, mentre il «tavolo tecnico» è solo una delle tante e corpose richieste avanzate dal Pdl e in particolare dal suo capogruppo Andrea Tronzano che sul tema dell’iniquità torinese del meccanismo di calcolo della tassa raccolta rifiuti batte e ribatte da tempi non sospetti.

Tariffe vecchie di 10 anni
(…) A dividere destra e sinistra è, innanzi tutto, la tabella, elaborata più di un decennio fa dall’Ipla, per «presumere» quanta e che tipo di immondizia producono le 34 categorie produttive della città. Dati essenziali sui quali negli anni Amiat ha elaborato il carico da pagare per ognuno con stangate abbattutesi soprattutto su ambulanti, ristoranti e altre categorie simili per i quali il Comune ha già ritenuto d’intervenire mettendo un tetto del 20% agli aumenti. Ma qualcosa ci sarà da verificare se è vero, come ha denunciato Tronzano, che a Moncalieri la bancarella del mercato paga 60 euro mentre la stessa, se è a Torino, ne deve versare 600. Numeri sorprendenti (..)

«Alleggerite sulle imprese»
Altro punto di scontro è la suddivisione dei 204 milioni fra utenze domestiche (le famiglie) che pagano complessivamente il 45% della tassa e le attività produttive che saldano il restante 55%. Per il Pdl e Tronzano meglio sarebbe adeguarsi a ciò che si fa nella stragrande maggioranza delle città europee e italiane «dove il rapporto è invertito: 60% a carico delle famiglie, 40 alle attività produttive che sono quelle che producono ricchezza e lavoro». Anche qui, Passoni & Co alzano un fuoco di sbarramento fatto di numeri altrettanto efficaci per difendere il proprio operato mentre solo su un argomento dell’opposizione la maggioranza sembra dispiegare una difesa di facciata. E’ il conto, salato, di Amiat, per la raccolta rifiuti: circa 179 milioni, Iva compresa, ai quali bisogna aggiungere l’altrettanto salato conto dei costi comunali (24 milioni) per la riscossione della tassa.

Insomma, ci sono argomenti per iniziare a ridiscutere tutto o almeno controllare. (…) [B.Minello]

22.10.13_Stampa_Rifiuti